di Gianni Maria Stornello
Il “sindaco della notte” è una figura amministrativa che esiste da anni a Barcellona, Parigi, Amsterdam. La richiesta di istituirla a Torino è condivisa dai Radicali italiani di Igor Boni, che vogliono estenderla a Milano e Roma, cercando zone meno centrali della città, ma devono essere convenientemente attrezzate affinché la periferia si integri culturalmente e diventi città. Anche il Parco del Valentino e gli stessi Murazzi, possono essere riattivati, ma nel rispetto reciproco dei cittadini, prevenendo pericolosi conflitti. Lei come giudica questa proposta?
“Il Sindaco di Torino ha istituito una task force formata da quattro assessori che si occupa del fenomeno della movida, per cercare soluzioni al fine di salvaguardare il giusto diritto per residenti al riposo e alla salute, per i giovani di potersi, con ragionevolezza, divertire, e per gli esercenti di poter legittimamente lavorare nel rispetto di norme e regolamenti. La nuova figura del “Sindaco della Notte” risponderebbe alla scelta di vedere un unico soggetto occuparsi in prima persona dei problemi della movida notturna e di coinvolgere esercenti, associazioni e cittadini per lavorare ad un’offerta culturale della città e di tutti i soggetti interessati, rivolta al mondo giovanile”.
Lei è politico di lungo corso che conosce bene il funzionamento dell’amministrazione comunale di Torino. Di regolamentare la Movida a Torino se ne parla da almeno vent’anni. Nel frattempo la marea notturna dei giovani si è trasferita da Piazza Vittorio a San Salvario, a Santa Giulia, creando non pochi disagi e malumori in queste zone della città. Secondo lei, quali sarebbero le proposte più idonee per la soluzione del problema?
“La concentrazione della movida in alcune aree della città ha senza dubbio messo a dura prova i cittadini residenti, soprattutto a causa di intemperanze da parte di soggetti per cui lo scopo principale non è un sano divertimento oppure ai quali l’eccesso alcolico genera distorsioni comportamentali.
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