FERRO E FUOCO
“HOMO SAPIENS”
E LA FORZA
DISTRUTTIVA

Perché esseri “originali” che si aprono alla vita diventano artefici di tante atrocità? – L’ansia logorante del potere – L’espansionismo e il sopravvento di un distorto concetto di economia – Si distrugge ciò che si è costruito – La vera sapienza è nella Natura

di Armando Caruso

Uno dei tanti principi a cui l’Homo sapiens si è ispirato nella sua ultra-millenaria esperienza, è la conquista degli spazi territoriali altrui. E, per conquistarli, ha dato ampio sfogo alla propria bestiale aggressività. Ha inventato armi rudimentali: la clava, le frecce di pietra durissima, lance di bronzo e ferro, spade, pugnali. Poi, affinando la propria malefica intelligenza, attraverso secoli di studio, ha capito che chi avesse inventato e costruito armi sempre più micidiali, avrebbe potuto starsene rincantucciato nei laboratori di morte e mandare gli altri, i soldati, gli “eroi”, a combattere per la gloria, a morire.
Liquidare così, tutto in due parole, sembrerebbe voler affrontare un argomento tremendamente complesso, esistenziale, dell’evoluzione dell’uomo con frasi banali di circostanza. Non è così. Bisogna prendere l’Uomo per quel che è, guardarlo bene negli occhi. Cercare di capire il perché di tanta furia distruttiva valutando le infinite ragioni che governano il suo comportamento, senza farsi mai coinvolgere dalle emozioni. Facile a dirsi, difficilissimo se si vuole comprendere un meccanismo meraviglioso e al tempo stesso diabolico.
L’Uomo, da sempre, creatore e manipolatore di idee, ha indossato due abiti mentali: l’uno, dell’artista poliedrico, alle prese con i colori della vita, della natura, della musica, della poesia, delle arti, dell’estrema genialità; l’altro, dell’essere tragico, che dipinge di rancore tutto ciò che pensa, che non lascia spazio ai chiaroscuri, alle emozioni.

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FIANO: “PALESTINA E ISRAELE DUE STATI
E DUE POPOLI ALLA RICERCA DELLA PACE”

Le riflessioni dell’ex parlamentare del PD, architetto, urbanista e scrittore, autore di tre libri toccanti sulle vicende della sua famiglia - La mia posizione politica rispecchia la fermezza di Rabin che nel 1993 firmò con Arafat il trattato di pacificazione, perché penso che se non ci sarà uno Stato per la Palestina, Israele sarà sempre in pericolo” – Le manovre politiche di Netanyahu e l’accordo con l’estrema destra – I ricordi del Kibbutz?: “Un paradiso terrestre”

di Gianni Maria Stornello

Fiano, lei è autore di tre commoventi libri,” il profumo di mio padre. L’eredità di un figlio della Shoah”, “Ebreo. Una storia personale dentro la storia senza fine” ed è appena uscito “Sempre con me. Le lezioni della Shoah”. Quali profumi e quali risentimenti accompagnano la sua vita e il suo percorso politico alla luce dei tragici eventi provocati dalle milizie di Hamas il 7 ottobre nei Kibbutz al di là della striscia di Gaza?
L’attacco del movimento terroristico Hamas il 7 ottobre alla popolazione civile del Sud d’Israele ha rappresentato un trauma spaventoso per l’intera popolazione di Israele e anche per gli ebrei del mondo. Ha ricordato la terrificante caccia all’uomo appartamento per appartamento, le urla “dagli all’ebreo dagli all’ebreo” che abbiamo ascoltato nelle centinaia di video che abbiamo visto, la ferocia ed il sadismo delle violenze sessuali contro le donne poi uccise, le mutilazioni dei corpi dei bambini e delle donne, i bambini e le loro famiglie bruciate in case chiuse a chiave, le granate lanciate dentro i rifugi dove avevano trovato soccorso i ragazzi che fuggivano dal rave party, per tutto questo il trauma è stato senza precedenti.
Io non ho risentimenti, io ho posizioni politiche, che rispecchiano quello che disse un tempo Rabin, il primo ministro socialista d’Israele che firmò con Arafat il trattato di pace del 1993: bisogna combattere per la pace con il nemico come se non ci fossero i terroristi e bisogna combattere i terroristi come se non ci fosse possibilità di pace. Io rimango fermo al principio di due Stati per due popoli, perché penso, che se non ci sarà uno stato anche per i palestinesi non ci sarà mai una soluzione al conflitto israelo-palestinese; una soluzione a due Stati che contempli la restituzione dei territori occupati perlomeno in gran parte e che garantisca allo Stato di Israele la sicurezza per i propri abitanti. Mi è difficile oggi pensare ad una cosa più lontana di questa ma la politica senza un obiettivo da raggiungere, giusto ed equo, non ha senso.

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editorialePOLITICA
24/11/2023

PREMIERATO, PROVE TECNICHE DI PRESIDENZIALISMO

L’analisi giuridica esaustiva di Ciro Santoriello sul disegno di legge voluto da Giorgia Meloni che da auspica un presidente del consiglio “primus inter pares” con un ruolo di assoluta preminenza sulla stessa compagine governativa – I risvolti di carattere prettamente partitico, che non valutano nel merito i contenuti di una riforma costituzionale – I pericoli di un premier forte e…

PREMIERATO, PROVE TECNICHE DI PRESIDENZIALISMO

L’analisi giuridica esaustiva di Ciro Santoriello sul disegno di legge voluto da Giorgia Meloni che da auspica un presidente del consiglio “primus inter pares” con un ruolo di assoluta preminenza sulla stessa compagine governativa – I risvolti di carattere prettamente partitico, che non valutano nel merito i contenuti di una riforma costituzionale – I pericoli di un premier forte e della mancanza di legittimazione da parte del parlamento – Il trabocchetto puerile se ci fosse la sfiducia – Un percorso per esautorare il ruolo del presidente della Repubblica – La firma di Mattarella

di Ciro Santoriello

Come è noto, il Governo si accinge a presentare al Parlamento una nuova riforma istituzionale, che si concentra essenzialmente sulla forma di governo, proponendo quella che si è indicata come “premierato soft”, posto che lo scopo delle innovazioni sarebbe quello di conferire una più significativa rilevanza e centrali all’attuale figura del Presidente del Consiglio, che, da primus inter pares, andrebbe ad assumere invece un ruolo di assoluta preminenza all’interno della compagine governativa.
In particolare, la proposta di riforma inserirebbe nel testo costituzionale tre principali novità: a) l’elezione diretta del presidente del consiglio; b) la contestualità tra l’elezione del presidente del consiglio e quella del parlamento, che avverrebbero su una sola scheda, con l’obbligo che la legge elettorale assicuri alle liste collegate al presidente del consiglio una maggioranza del 55% in ognuna delle due camere tramite un apposito premio;

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CORRUZIONE, DANNI ALLA SOCIETA’
MA C’E’ MAGGIOR FIDUCIA NELLO STATO

Transparency International Italia: il nostro Paese al 17° posto su 27 membri dell’Unione Europea – Guadagnati 12 punti rispetto al 2012 anno d’inizio dell’indagine – Con la legge 190 è migliorata l’attenzione alla legalità e all’etica del sistema pubblico – Le funzioni pratiche del Piano Nazionale Anticorruzione

di Giuseppe Formichella

L’impegno del nostro Paese nella lotta al cattivo funzionamento della Pubblica Amministrazione inizia a dare buoni frutti. Transparency International Italia – associazione contro la corruzione – colloca il nostro Paese in posizioni migliori nella classifica europea, rispetto al 2012, anno di partenza dell’indagine. Transparency redige, periodicamente, un indice della percezione della corruzione nei diversi paesi del mondo, misurando, in sostanza, come i cittadini percepiscono lo Stato dal punto di vista del suo funzionamento complessivo e, per converso, del senso di corruttela e maladministration – e quindi corruzione – che avvertono nella loro vita quotidiana.
Complessivamente l’Italia guadagna dodici punti, passando dai 42 del 2012 ai 56 del 2022. Questo significa che è migliorata la percezione sul funzionamento dello Stato, con una crescita che colloca l’Italia al 17° posto su 27 Paesi membri dell’Unione Europea. E’ pur vero che il punteggio medio europeo è di 66/100, per cui il nostro Paese è al di sotto di 10 punti, ma la crescita costante in 10 anni è sicuramente un indice di cui essere soddisfatti.
Ma cerchiamo di capire cosa sia successo, nel frattempo, che abbia consentito questa risalita. Tutta la normativa in tema di anticorruzione, introdotta a partire dal 2012, con la legge n. 190, ha innescato una nuova tendenza nell’approccio al fenomeno della maladministration, con un’attenzione particolare all’etica e alla legalità nel sistema pubblico dello Stato. Generalmente si parla di lotta alla corruzione, ma il significato del termine “corruzione”, nel nostro caso, ha un valore più ampio, non solo limitato ai reati specifici previsti dal codice penale (i cosiddetti reati contro la pubblica amministrazione), quanto piuttosto tutte le situazioni in cui – a prescindere dalla rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento dell’Amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite. La “corruttela”, infatti, costituisce una delle principali cause di inefficienza dei servizi destinati alla collettività, del dissesto della finanza pubblica, nonché della disaffezione dei cittadini verso le istituzioni.

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L’ITALIA GEOLOGICAMENTE FRAGILE
DEVASTATA DALL’ABUSIVISMO EDILE

Il nostro “Bel Paese” dal dopoguerra è stato preda di una scellerata politica urbanistica – Molti i Comuni abbandonati a sé stessi – Il 60% del territorio continuamente a rischio di esondazioni e frane – Danni irreversibili per colpa di una cementificazione irrazionale. Incosciente la costruzione di edifici nell’alveo dei fiumi

di Antonella Formisano

L’unicità e la bellezza dell’Italia sono riconosciute a livello mondiale ed ogni anno il nostro Paese attrae milioni di visitatori affascinati dalle meraviglie naturali e monumentali che caratterizzano da Nord a Sud il territorio nazionale. Dietro tutto ciò, però, si nasconde un Paese che mostra tutta la fragilità del proprio territorio, come hanno evidenziato i fenomeni estremi accaduti recentemente in Emilia-Romagna e Toscana. Nei primi sei mesi del 2023 sono già stati segnalati ben 25 eventi straordinari riconducibili a frane, inondazioni ed allagamenti, che hanno comportato un totale di 20 morti e 11 feriti.
Cosa si intende quindi per dissesto idrogeologico? Esso consiste in una forma di degrado ambientale che coinvolge il suolo e gli strati rocciosi superficiali, causato dall’azione delle acque che scorrono in superficie. I fenomeni più frequenti sono frane e alluvioni, che colpiscono soprattutto i territori geologicamente giovani, come è appunto l’Italia, in particolar modo lungo la dorsale appenninica e la fascia prealpina. Circa il 60% del nostro territorio è, di conseguenza, soggetto a rischio frane ed esondazioni. Negli ultimi anni, però, si è andata intensificando la frequenza del verificarsi di tali fenomeni; ciò è dovuto anche al cambiamento climatico.
Infatti, a causa del riscaldamento globale in alcune zone del Pianeta, come proprio lo spazio euromediterraneo, si sono moltiplicati i fenomeni meteorologici estremi, che comportano piene improvvise o colate rapide di fango e detriti. A contribuire a rendere così fragile il nostro territorio è stato però e soprattutto, l’uomo, che con le sue azioni ha aggravato notevolmente gli effetti di frane e alluvioni e, in molti casi, li ha addirittura attivati. Le cause principali imputabili proprio all’intervento umano sono il disboscamento di interi versanti; l’abbandono dei terrazzamenti agricoli e l’utilizzo di monocolture intensive; la costruzione di strade, viadotti, ponti e dighe; il prelievo eccessivo di sabbie e ghiaie dall’alveo dei fiumi con conseguente aumento della velocità della corrente; la costruzione di edifici negli alvei o a ridosso degli argini dei corsi d’acqua.

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TV DI STATO: DOMINA L’IDEA MELONI
MOLTI GIORNALISTI MIGRANO A “LA7”

La fuga di autorevoli opinionisti Rai verso l’emittente di Urbano Cairo – Preoccupazione per gli equilibri politici italiani – Dalle “fake news” sulla vendita dell’ente, all’incapacità di trattenere importanti conduttori - Un discutibile mercato pubblicitario “fai da te”

Red. TNW

Tempo fa si era sparsa la voce che la Rai fosse in vendita. Niente di più incredibile. Una vera bufala, una facke news. E in effetti la Rai è lì in Viale Mazzini salvaguardata dal “Cavallo rampante” di Simon Bolivar, realizzato nel 1966 dallo scultore Francesco Messina. Il Cavallo scalpita, ma poi, simbolo della Rai, si acquieta, come la notizia apparsa su tutti i giornali.
S’era pensato anche che la vendita coincidesse in pieno con il nuovo governo Meloni. Ma i più attenti alla Rai-Tv di Stato avevano osservato: “immaginate se il Governo Meloni vuol cedere l’informazione di Stato. Ce l’ha e se la tiene ben stretta. Come del resto han fatto tutti gli altri governi, fin dalla sua prima istituzione a Torino il 26 ottobre 1944. Ma, bisogna pure osservare che ne ha tanta cura al punto di doverla modificare, in peggio, nel giro di qualche mese, il tempo necessario per riflettere e prendere una decisione: la Rai, ha deciso Giorgia Meloni, và cambiata, da cima a fondo. Del resto, obietterà qualcuno, è sempre stato così: tutti i governi sono han fatto interventi di chirurgia plastica per mantenere favorevoli equilibri. Equilibri… sì è vero fin dal tempo in cui l’informazione televisiva di Stato è entrata nelle case degli italiani: alla Dc il primo canale, l’ammiraglia Rai; al PSI il secondo canale, che avrebbe dovuto garantire una certa larghezza di vedute e di opinioni; al PCI la Terza rete, quella della cultura, del progressismo, della politica aperta alle nuove istanze della nazione, alle richieste dei lavoratori, degli intellettuali. Una politica del “2 contro 1” ma con giudizio.

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7 OTTOBRE 2023: “NO ALL’ODIO”
DI UNA STUDENTESSA ISRAELIANA

Da Torino una testimonianza toccante: anche nelle università si sentono espressioni triviali come “Israele, stato nazista e nemico” - “Per noi ebrei, il valore della vita vale più d’ogni altro sentimento” – Gli aiuti dei Giovani Ebrei d’Italia dopo l’aggressione

Giulia Santoro
Studentessa Università di Torino

Il 7 ottobre è stato il giorno che ha segnato profondamente la nostra quotidianità. Quel giorno in Israele era giorno di riposo dal lavoro, il giorno dello Shabbat. La vita proseguiva nelle case: chi dormiva la mattina fino a tardi, chi, più religioso stava andando in Sinagoga a pregare e cantare e chi invece era al Rave Party nel Negev al sud di Israele dove hanno fatto irruzione i terroristi militanti palestinesi di Hamas che hanno trucidato oltre 300 persone tra cui il mio caro amico David Newman.
Tutt’oggi viviamo con la speranza e la preghiera che le altre persone sparite e rapite possano tornare dalle loro famiglie e dai loro cari. Nell’ebraismo il valore della vita vale più di ogni altra cosa e questo è risaputo perché il governo israeliano è disposto a fare di tutto per liberare gli ostaggi innocenti, anche in cambio di fare fuoriuscire dalle prigioni dei terroristi.
A tal proposito nel 2011 c’è stato un accordo tra Israele e l’Organizzazione di Hamas: la liberazione del soldato Gilad Shalit in cambio di 1027 prigionieri terroristi palestinesi. Questo atto di umanità, molto dibattuto, dimostra come l’attaccamento alla vita ed il valore della fratellanza e della solidarietà siano i pilastri della società israeliana.
Tornando a quel sabato mattina, mamma mi ha svegliato gridando: ‘‘C’è la guerra in Israele.’’ I sentimenti iniziali di terrore hanno preso forma nei comportamenti più disparati: abbiamo iniziato a chiamare tutti i familiari e gli amici che vivono lì per capire quale fosse la situazione in quel momento e cosa potessimo fare nel concreto per aiutare.

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I SOCIAL NETWORK, MODELLI NEGATIVI
ACCRESCONO LA VIOLENZA GIOVANILE

L’Analisi della Direzione centrale della polizia criminale e le riflessioni per evitare che i fenomeni delinquenziali dei giovani subiscano una escalation – Le risse tra bande dei quartieri più esposti della malavita oltre il 50%

di Stefano Delfini

Il Servizio Analisi Criminale, ufficio interforze della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno ha elaborato il report “Criminalità minorile in Italia 2010-2022”. Il documento analizza, con riferimento al periodo 2010-2022, le segnalazioni di minori, denunciati e/o arrestati sul territorio nazionale, estrapolate dalla Banca Dati delle Forze di Polizia.
Tra il 2010 e il 2022 si rileva un aumento del 15,34% delle segnalazioni di minori (28.196 nel 2010, 32.522 nel 2022). Il valore del 2022 è molto simile a quello del picco positivo rilevato nel 2015. Le segnalazioni di minori di 16 e 17 anni rappresentano, in media, oltre il 60% nell’intero periodo.
Nei valori annuali il dato riferibile alle segnalazioni di minori italiani è sino al 2021 sempre superiore a quello riferibile ai minori stranieri, sebbene la differenza si assottigli progressivamente; nel 2022, invece, le segnalazioni di minori stranieri raggiungono il 52,37% del totale (17.032 su 32.522).
I dati analizzati evidenziano, nel complesso, un incremento delle segnalazioni di minori per reati caratterizzati dall’uso della violenza (in particolare lesioni, rissa, rapine).
Nel dettaglio, tra il 2010 ed il 2022 si rileva che rispetto al totale delle segnalazioni: 1) le segnalazioni per furto, rapina, ricettazione ed estorsione registrano un’incidenza media del 39,47% (il furto e la rapina sono i più frequenti); 2) le segnalazioni per lesioni dolose, percosse, minaccia e rissa registrano un’incidenza media del 16,02% (le lesioni dolose e la minaccia sono i più frequenti);

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“VITICOLTURA EROICA”: QUALITÀ
E BIODIVERSITÀ, VALORI SOSTENIBILI

La conferenza organizzata dall’Osservatorio del Paesaggio Transfrontaliero della Riviera Italo-Francese tenuta dal CERVIM a Montecarlo - Straordinaria testimonianza della bellezza dei paesaggi, delle tecniche, della ricerca e della passione dei viticoltori – Il sostegno culturale dell’Università e del Politecnico di Torino

di Roberto Gaudio e Marco Devecchi

Di grande interesse la Conferenza organizzata dall’Osservatorio del Paesaggio Transfrontaliero della Riviera Italo-Francese su “I paesaggi della viticoltura eroica: qualità e biodiversità, due valori di un territorio sostenibile” tenuta dal Cervim, Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la viticoltura montana, nell’Auditorio dell’Agora, Maison Diocésaine del Principato di Monaco.
La conferenza, dedicata ai paesaggi della viticoltura eroica, è stata moderata da Italo Muratore, Presidente dell’Osservatorio del paesaggio, con il saluto di benvenuto di Giulio Alaimo, Ambasciatore d’Italia a Monaco, e di Stefano Celi, Presidente del Cervim, oltreché viticoltore valdostano.
Nel merito della viticoltura montana ha offerto un contributo di approfondimento l’agronomo Roberto Gaudio, a cui è stato assegnato al Vinitaly 2022 il Premio Angelo Betti “Benemerito della viticoltura”. Una ampia dissertazione è stata riservata al ruolo del CERVIM, volto a tutelare, valorizzare, sostenere e promuovere le “viticolture eroiche”, in quanto organismo internazionale creato nel 1987 sotto gli auspici dell’O.I.V., l’Office International de la Vigne et du Vin, oggi Organisation Internationale de la Vigne et du Vin.
Il Centro, regolato dalla legge della Regione Autonoma Valle d’Aosta n. 17 del 18 agosto 2004, ha sede in Valle d’Aosta ed opera da sempre promuovendo studi, ricerche e convegni ed assicurando la sua presenza in tutte le sedi istituzionali e di settore ove si affrontano problematiche legate alla viticoltura, facendosi il garante degli interessi della Viticoltura di Montagna e in forte pendenza. In particolare sono state illustrate le caratteristiche che accomunano le zone associate al CERVIM e sulle quali si fonda il riconoscimento delle “viticolture eroiche”:

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SOLTANTO LA CULTURA PUO’ SOSTENERE
L’INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA

E, a proposito della Separazione delle carriere, ferve il dibattito, ma resta ancora insoluto il dissenso tra il ruolo del Pm e Organo Giudicante, comunque sancito dall’Ordinamento giudiziario – “Nessuno può essere considerato immune da colpe, neppure i magistrati”

di Luca Asvisio

Ho avuto l’onore, nei giorni scorsi, di partecipare ad un interessante convegno organizzato dalla Camera Penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta, presso la Fondazione dell’Avvocatura Torinese Fulvio Croce, avente ad oggetto la recente pubblicazione – ripresa quasi fedelmente nel titolo – del Presidente della Fondazione Einaudi, avvocato Giuseppe Benedetto. Un argomento spinoso, ma di grande attualità, sul quale hanno dibattuto in maniera accanita, ma sempre composta con argomentazioni parimenti interessanti, oltre all’autore, le parti contrapposte. A favore della separazione, gli avvocati Anna Chiusano e Roberto Capra, decisamente contro, il procuratore Cesare Parodi ed il giornalista Giuseppe Salvaggiulo, possibilista il giudice Alessandro Prunas Tola.
Ci si potrebbe giustamente chiedere quale contributo possa portare il Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino su di un argomento così distante dagli argomenti cari alla nostra professione, oltre alla testimonianza della consolidata collaborazione tra Avvocati e Commercialisti sul territorio, nata dall’empatia tra Mario Napoli ed il compianto Aldo Milanese, past president delle due professioni economiche e giuridiche, e proseguita dagli attuali Consigli degli Ordini. Senza alcuna volontà di autoreferenzialità, il contributo può nascere anche solo dalla vicinanza dei Commercialisti alle aziende, e alle persone che le compongono, nonché dalla capacità di intercettare i sentimenti e le emozioni della gente comune, se così vogliamo chiamarla, con una semantica che non vorremmo fosse considerata dispregiativa, anzi.

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CARRETTA: “TORINO E’ GIA’ NEL FUTURO
DALLO SPORT IL DONO DELLA RINASCITA”

Dall’assessore della Giunta di Torino riceviamo e volentieri pubblichiamo le sue riflessioni sui grandi eventi realizzati, sui progetti e sulla politica dello sport inclusivo - Lo spettacolo straordinario della Nitto ATP Finals con i grandi del tennis e al 2024 con Nitto ATP, Final basket partenza del Giro d’Italia e terza tappa del Giro di Francia – Nel 2025 tremila disabili in campo – “Torino Sport Forum” il 5 dicembre a Palazzo Madama

di Mimmo Carretta

Un’indagine conoscitiva che il Comune di Torino ha recentemente commissionato, ha messo in rilievo un dato sorprendente: i torinesi vivono lo sport, lo praticano, ne sono protagonisti, sicuramente in modo più assiduo degli altri cittadini italiani, per le ragioni che facilmente si intuiscono. Torino e le altre città del Piemonte godono di una posizione geografica che privilegia tutti gli sport, incastonate come sono tra montagne meravigliose e il mar ligure a pochissimi chilometri. Ciò, naturalmente induce ad un maggior impegno i Comuni, che dallo sport, traggono ragioni di vita. La nostra è una comunità che ama il movimento e che trova quindi nella pratica sportiva una fonte di benessere e condivisione di motivazioni sociali; una passione che abbraccia ogni età senza alcuna distinzione di fascia sociale e che dà agli amministratori gli stimoli e le motivazioni per sostenere a Torino, con forza, lo sport.
Ciò si realizza anche grazie alla possibilità di garantire pari accesso allo sport, a tutti, indipendentemente dalla disponibilità economica personale e familiare. Il Comune di Torino non ha quindi toccato al rialzo le tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali sia nel 2022 che nel 2023 nonostante la crisi energetica e il caro carburante che ha colpito di recente il nostro Paese, offrendo, al tempo stesso, agevolazioni significative per specifici impianti e target di utenti.
Le cifre sono chiare: un milione di euro è stato destinato alle manutenzioni e ben 22 milioni per la riqualificazione degli impianti più importanti tra cui il Pala Tazzoli (pattinaggio su ghiaccio), lo Stadio di atletica Primo Nebiolo e le Piscine Trecate, Colletta, Gaidano, Lombardia, Franzoj e Massari, solo per citarne alcuni.

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