IN GUERRA ALLA RICERCA DELLA PACE CHE NON C'E'
“LA QUESTIONE
MORALE”

Invocata in tutto il mondo, ma non ancora raggiunta dopo oltre 500 giorni di assurde battaglie – La Storia si ripete con tragica regolarità: calpestati nel mondo i diritti dell'Uomo – C'è ancora speranza di salvezza? – Nessun rispetto per la cultura dell'altro – Diritti, doveri e sofferenze dell'Umanità – L'Italia non dimentichi i misfatti del passato – La migrazione un fenomeno crescente e inevitabile – Gli interventi del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e il “faccia a faccia” con la Premier Giorgia Meloni

di Armando Caruso

PACE, PACE, PACE. Si invoca dai pulpiti delle Chiese, nei palazzi del potere, sui giornali, in televisione, in Europa. Gli Stati più potenti del pianeta organizzano convegni internazionali, G7, G8, G20, nei più bei luoghi del nostro emisfero, lanciano continui appelli, non se ne danno…pace. Ma la Pace non c’è. Da secoli è lontana e nessuno la vede arrivare, anche se tutti noi la reclamiamo in nome della fratellanza, della civiltà, del benessere collettivo, dell’amore che ogni essere umano deve all’altro, mentre l’industria delle armi si arricchisce di congegni di morte, di sofisticate tecnologie che seminano disastri, devastano i popoli poveri e inermi.
Lo scenario desta allarmanti preoccupazioni: recentissime le nuove minacce di esplosioni atomiche; carri armati mimetizzati blindano le strade delle metropoli e le strade delle campagne dove il verde cerca anch’esso di sopravvivere; piovono bombe a grappolo; missili a media e lunga gittata; droni “made in Iran” che non hanno anima né occhi; morti per le strade, palazzi che crollano come fantocci di cartapesta; opere d’arte defraudate del loro valore; ponti che saltano, bimbi martoriati e padri al fronte, mamme inorridite, anziani ridotti a smarriti fantasmi.

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ALFIERI: "SBLOCCATA LA TERZA RATA. ORA L'ITALIA RISPETTI GLI IMPEGNI"

Abbiamo chiesto al senatore Alessandro Alfieri del PD e membro della segreteria con delega alle riforme e al PNRR quale sarà il futuro dell'Europa dopo il vertice di Vilnius – L'importanza del Consiglio Ucraina-Nato – La leadership della Cina in Africa – Medio Oriente e Sud America – Fondi europei, economia e credibilità europea – La “questione morale” e i due casì politici Santanché e Delmastro hanno un forte impatto sulla politica

di Gianni Maria Stornello

Vilnius, al centro del mondo, ha affrontato i grandi temi che sconvolgono il Pianeta: la guerra in Ucraina, i rapporti Stati Uniti-Cina, l’ormai vicino ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, la ribadita volontà di Erdogan di aderire all’Unione Europea. Il nuovo assetto porterà realmente un maggior equilibrio in Europa o solleverà nuove reazioni della Russia e dei suoi amici nord coreani?
Il vertice di Vilnius e l’allargamento Nato alla Svezia dopo la Finlandia, fino ad un anno e mezzo fa impensabili, ha segnato un ulteriore colpo per Putin che ha visto avverarsi la sua peggiore paura ovvero l’accerchiamento Nato ai suoi confini e tutto questo a seguito della scellerata invasione ucraina. Nonostante non ci siano le condizioni per un’adesione dell’Ucraina nel bel mezzo di un conflitto armato, non si può certo non considerare l’importanza della creazione del Consiglio Ucraina-Nato, un forum che consentirà un continuo e ancor più stretto coordinamento politico e militare tra Kiev e l’Alleanza.
Per l’Europa le conclusioni del vertice di Vilnius sono invece l’occasione per valutare il suo specifico contributo all’Alleanza: non tanto nel senso di una conferma degli impegni militari, quanto nel senso di occuparsi in prima linea della sicurezza e del benessere delle proprie aree.
Stati Uniti e Cina sembra vogliano tornare al dialogo sui temi discussi l’11 e il 12 luglio nella capitale lituana. In che termini la Russia sarà costretta a valutare le nuove prospettive internazionali?
La Cina arriva al dialogo forte dell’accordo tra Arabia Saudita e Iran e da un “Sud del mondo” che si apre lentamente alla sua leadership. Lo possiamo vedere in Medio Oriente così come in Africa e Sud America.
Tuttavia L’avanzata di Prigozhin ha reso per la Cina urgente porre fine alla guerra. Un collasso della Federazione, scuoterebbe l’Eurasia e innescherebbe una contesa tra attori di ogni tipo. Alla Cina serve che Mosca sia stabile. Da qui anche la necessità di riaprire un dialogo con gli Stati Uniti che potrebbe rappresentare davvero la chiave per fermare il conflitto in Ucraina.

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editorialePOLITICA
25/07/2023

IN GUERRA ALLA RICERCA DELLA PACE CHE NON C’E’ “LA QUESTIONE MORALE”

Invocata in tutto il mondo, ma non ancora raggiunta dopo oltre 500 giorni di assurde battaglie – La Storia si ripete con tragica regolarità: calpestati nel mondo i diritti dell'Uomo – C'è ancora speranza di salvezza? – Nessun rispetto per la cultura dell'altro – Diritti, doveri e sofferenze dell'Umanità – L'Italia non dimentichi i misfatti del passato – La migrazione…

FIBRA OTTICA GLOBALE: SISTEMA NERVOSO DELL'ERA DIGITALE

E' la magica spina dorsale che unisce i continenti – Le fragilità sottomarine e il pericolo di attacchi subacquei – La fibra movimenta oggi il 99 per cento del traffico mondiale – Fili che comunicano, più sottili di un capello – In Italia e al Politecnico di Torino permane un background accademico e scientifico

di Pierluigi Poggiolini

Al centro del nostro mondo digitalmente interconnesso vi è una fitta ragnatela, ai più sconosciuta, che supporta silenziosamente e diligentemente ogni nostro click, ricerca, e scambio di dati: la Rete globale in fibra ottica.
Con la crescita esponenziale della domanda di trasmissione di dati ad alta capacità, questa straordinaria Rete è diventata una componente essenziale delle nostre infrastrutture planetarie. Tuttavia, pochi sono consapevoli del suo ruolo fondamentale da un lato, e delle minacce potrebbero metterla in pericolo dall’altro.
Il Ruolo Vitale e l’Evoluzione della Rete Globale in Fibra Ottica
Negli ultimi decenni, il nostro mondo è passato dall’era industriale a quella digitale, dove i dati ora competono con il petrolio come la risorsa più preziosa al mondo. La rivoluzione digitale è stata possibile solo grazie alla Rete globale in fibra ottica, formata da milioni di chilometri di cavi che attraversano città e nazioni, continenti e oceani, per terra e per mare.
Essa costituisce l’impalcatura essenziale di Internet, il cardine che sostiene la mole travolgente di dati in transito, rendendo possibile la fluidità e l’istantaneità dell’accesso all’informazione di ogni tipo. Le Rete è di fatto alla base di ogni singolo elemento che definisce la nostra esperienza digitale, e di Internet come la conosciamo.

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ABUSO DI UFFICIO: LA SOLUZIONE NON E' ABOLIRE IL RICORSO ALLA GIUSTIZIA PENALE

Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri prevede la cancellazione del'art. 323 del cod. penale – Giuristi divisi sulla riforma giudiziaria - Effetti deleteri soprattutto per la pubblica amministrazione – Complesso l'equilibrio giuridico tra i poteri dello Stato – Appello ai magistrati: non inflazionare i processi per i reati che il governo vuole eliminare

di Ciro Santoriello

Come è noto, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che mira ad eliminare il delitto di abuso d’ufficio oggi previsto dall’art. 323 codice penale. L’attuale versione di questa disposizione è il risultato di una pluralità di riforme, introdotte allo scopo di pervenire ad un soddisfacente equilibrio fra poteri dello Stato.
La proposta del Governo ha avuto una accoglienza assai “tiepida”.
A fronte di quanti ritengono corretta la scelta di procedere all’abolizione del delitto, alla luce dei numerosi processi instaurati, conclusi con (anche clamorose) assoluzioni e delle incriminazioni che sono poi risultate senza esito – ma non per questo prive di conseguenze negativi per i pubblici ufficiali, specie i sindaci, coinvolti – la maggioranza ritiene che la scelta di rinunciare in modo completo e totale a tale forma di tutela del corretto svolgimento dell’attività della pubblica amministrazione comporterebbe conseguenze assai deleterie.

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LA TRE GIORNI DI MONS. ZUPPI A WASHINGTON
E L'IMPROVVISA VISITA DI KISSINGER A PECHINO

Zuppi: l'incontro di due ore con il presidente Joe Biden e la “piattaforma di pace” predisposta da Papa Francesco in un quadro di colloqui internazionali per bloccare le minacce di Putin – Si tratta per i bambini ucraini rapiti – Il prossimo viaggio in Cina – “Il vecchio amico Kissinger ha incontrato Xi Jinping a Pechino - L'imminente viaggio del Premier Giorgia Meloni, su esplicito invito del presidente degli States

“La tre giorni sulla via della pace” del cardinale Matteo Zuppi voluta da Papa Francesco a Washington, si è conclusa il 19 lugli. E’ stato un percorso intenso, che ha segnato precedenti incontri preparatori con i rappresentanti più importanti della diplomazia europea, ucraina, russa (con Kirill, capo della chiesa ortodossa, non con Putin, come si sperava) e statunitense. Con coloro, cioè, che hanno a cuore le sorti della “guerra in Ucraina”.
L’ultima tappa, di questo percorso che, si spera, abbia ulteriori positivi riflessi, sicuramente la più importante predisposta dalla Santa Sede, ha segnato l’incontro storico di due ore con il presidente Joe Biden, al quale Zuppi ha espresso la forte preoccupazione del Papa, per migliaia di “bimbi ucraini deportati in Russia”. “Deportati”: una parola che si sperava di non sentire più, che evoca gli orrori nazisti della seconda guerra mondiale.

ar.ca.

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REGIONE PIEMONTE E PROGETTO MOUNT RESILENCE PER MIGLIORARE L'USO DELL'ACQUA IN AGRICOLTURA

Il Piemonte è una delle grandi regioni irrigue d'Europa – I cambiamenti climatici impongono nuovi metodi di irrigazione: con macchine che bagnano i terreni per aspersione a largo raggio e a basso costo energetico – Il recupero dell'acqua filtrata

di Carlo Grignani

Con i sui 357.000 ettari di terreno irrigui, un terzo della superficie coltivata, il Piemonte è una delle grandi regioni irrigue in Italia ed in Europa. Il significato della risorsa acqua è spesso trascurato e il fatto che gli agricoltori svolgano il loro lavoro irrigando le colture è frequentemente confuso con gli sprechi della risorsa. Le montagne che circondano la Pianura Padana veicolano nei fiumi e nelle falde profonde le acque e arricchiscono le disponibilità di acqua per la pianura.
I molti compiti assolti dall’acqua sono spesso descritti come usi potabili, civili, energetici ed irrigui ed è oggi evidenza scientifica oltre che gestionale che ogni ragionamento sull’irrigazione deve essere svolto nel quadro dell’equilibrio tra i diversi usi, ma anche in rapporto agli equilibri ecologici dei sistemi naturali.
Ma cosa vuole dire disponibilità irrigua? Significa quantità di acqua rispetto ai fabbisogni di evapotraspirazione dei vegetali (senza acqua non c’è fotosintesi), distribuzione nel tempo della possibilità di impiego della risorsa (i picchi intensissimi di precipitazione riducono la disponibilità di acqua), localizzazione della risorsa rispetto a dove la si utilizza (pompare l’acqua è costosissimo anche in termini energetici) e infine avere acqua di qualità.

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CONTRAFFAZIONE, UN VIRUS CRIMINALE
CHE DISTRUGGE L'ECONOMIA DELL'ITALIA

Un fenomeno malavitoso che si annida in ogni settore della vita sociale e pregiudica la libera concorrenza – Un'attività delinquenziale che si infiltra facilmente nel commercio internazionale - Sempre più intensa la prevenzione delle Forze di polizia – Significativa l'analisi del report 2018-2022

di Stefano Delfini

La contraffazione è generalmente ritenuta una fattispecie criminale che non crea particolare allarme sociale, mentre, in realtà, rappresenta un fenomeno malavitoso assai pervasivo, che produce rilevanti danni per l’economia, crea rischi per la salute dei consumatori, pregiudica la libera concorrenza e attira gli interessi della criminalità organizzata.
Non mancano connessioni con immigrazione clandestina, evasione fiscale e contributiva, lavoro irregolare, reati ambientali, riciclaggio e reinvestimento dei proventi illeciti.
È un’attività delinquenziale che ha la capacità di adeguarsi, con rapidità, all’evoluzione del commercio internazionale, di cogliere lo sviluppo di nuove tecnologie e di adattarsi ai mutamenti degli orientamenti dei consumatori. Peraltro, i gruppi criminali che si dedicano al commercio di prodotti contraffatti sono in grado di adottare, velocemente, contromisure alle strategie di prevenzione e contrasto attuate dalle Forze di polizia. Ecco la pericolosità, da non sottovalutare, della contraffazione.

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LA VITA IMMERSI NEI SOCIAL NON E' VITA SMARTPHONE: COSI' FUGGI DALLA REALTA'

Studi di specialisti dell'età evolutiva sottolineano i problemi a cui vanno incontro specialmente gli adolescenti e i giovani – La dipendenza dai network è ormai totale: disistallandoli si ha la sensazione di “non appartenere al gruppo” - Gli effetti più deleteri: cyberbullismo, adescamento di minori e ““body-shaming”

di Antonella Formisano

I social ormai sono parte integrante della vita di moltissime persone. Oltre il 90% dei giovani possiede uno smartphone e può accedere velocemente e in qualsiasi momento al mondo virtuale. Ma i ragazzi sono consapevoli dell’uso che fanno dei social? E di quale impatto questi hanno sulla loro vita e sull’immagine che hanno di sé stessi? Sono interrogativi importanti che dovrebbero interessare innanzitutto i genitori, e studiati da molti psicoterapeuti dell’età evolutiva.
Gli studiosi hanno riscontrato come la vita reale sia stata ormai totalmente sostituita da quella virtuale, che ha influenzato il modo di comunicare e di relazionarsi con gli altri. Già nel 2019 Telefono Azzurro, in collaborazione con il MIUR, lanciò lo studio “Have your say”, proprio per indagare il fenomeno social e per promuovere un’educazione digitale. L’immagine che ne venne fuori già allora deve far riflettere: per la maggior parte dei ragazzi era inconcepibile il pensiero di abbandonare le piattaforme social e la sola possibilità generava in loro ansia.
Il 75% degli adolescenti considera tra i vantaggi dei social proprio l’opportunità di contatto con i propri coetanei e tale percentuale sale addirittura all’81% se parliamo di giovanissimi.

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BANLIEUES FRANCESI E BARRIERA DI MILANO
LA VIOLENZA HA RADICI SOCIALI PROFONDE

Parte della società transalpina e piemontese protesta per malesseri comuni: la povertà, il degrado nelle periferie, la droga - L'esasperazione non si combatte a colpi di fucile, ma con la comune crescita sociale – La responsabilità delle forze di polizia francesi e italiane, dei gruppi violenti, ma anche della politica e dei media.

di Sandro Marotta

“S’acharnent à discriminer, les mêmes minorités face aux mêmes électeurs, les mêmes peurs sont agitées. On oppose les communautés, pour cacher la précarité. Que personne ne s’étonne si demain ça finit par péter” .
Questi i versi che il cantante Kery James scrisse nel 2015 e che oggi suonano profetici.
Dopo l’uccisione di Nahel e le proteste che hanno infiammato la Francia, torna attuale il tema delle violenza delle forze dell’ordine e del degrado delle periferie; in questo contesto una domanda sorge spontanea: ha senso contrapporre una violenza di massa alla violenza dei singoli?
“Prima di tutto non è una violenza di massa – dice Flore, ventunenne di Orange, ora studentessa di Scienze politiche all’Università di Torino – ma di una singola parte della società. I francesi stessi sono divisi sulla questione, non è come per le proteste relative alle pensioni. Dall’altra parte a ben guardare non c’è la violenza di un singolo agente, ma globale, di un sistema che ha metodi violenti, repressivi e razzisti anche in Italia. Pochi giorni fa a Marsiglia un ragazzo è morto perché gli hanno sparato una flash-ball nel petto; qui a Torino per le manifestazioni sul caso Cospito la polizia ha accerchiato il corteo impedendogli di fare il suo percorso legittimo e poter sparare i lacrimogeni.”

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UNO “SGUARDO” ALLA GIUSTIZIA RIPARATIVA
E' LA SPIRITUALITA' IL DONO DELLA RINASCITA

Nell'ultimo libro di Padre Francesco Occhetta “Le radici della giustizia” l'insegnamento oltre il simbolo della spada e della bilancia – Dare la possibilità a chi sbaglia di comprendere il proprio dolore, inizio di ogni incontro con il dolore delle vittime

di Alessandro Battaglino

Il disegno legge del Guardasigilli Nordio recante “modifiche al Codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare” che il Presidente Mattarella ha rimandato alle Camere non fanno che confermare quanto il tema della Giustizia sia divisivo.
Giustizia rovente, Meloni parla a Nordio perché Tajani intenda.
Questo il titolo dell’articolo di Simone Canettieri su Il Foglio del 20 luglio scorso, articolo che ben racconta dello scontro non solo tra diverse visioni sul tema, ma del delicato gioco degli specchi che si cela dietro le dichiarazioni di uno o dell’altro esponente della compagine di governo o della maggioranza.
In questo clima di (finta?) baruffa si staglia, per la lucida capacità di analisi e la lungimiranza delle tesi sostenute, l’ultimo libro del padre gesuita Francesco Occhetta, Le radici della giustizia, vie per risolvere i conflitti personali e sociali (Edizioni San Paolo).
Un libro, quello del segretario generale della Fondazione Vaticana Fratelli tutti che affronta, guardandolo da diverse angolature, il tema giustizia: un argomento ostico, foriero di problemi per chi – governi compresi – cerca di affrontarlo in modo serio.

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