
Approvata alla Camera la proposta per modificare gli articoli 9 e 14 della Costituzione sulla salvaguardia della natura in sintonia con l’art. 91 – Le anticipazioni di Benedetto XVI
I cambiamenti climatici che stanno, purtroppo, interessando il nostro pianeta hanno seriamente modificato gli equilibri ambientali con pesanti ripercussioni che, oltre a produrre riflessi immediati in termini economici e sociali, potrebbero condizionare negativamente la vita delle future generazioni.
Sono tante le illustri e autorevoli personalità che si sono espresse sull’argomento: tra queste Papa Benedetto XVI che nella sua Lettera Enciclica “Caritas in Veritate” del 2009 aveva scritto un capitolo dedicato allo “sviluppo dei popoli, diritti e doveri, ambiente”.
Nel documento il Pontefice affermava: “Il tema dello sviluppo è oggi fortemente collegato anche ai doveri che nascono dal rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale. Questo è stato donato da Dio a tutti e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni future e l’umanità intera”, aggiungendo che: “le questioni legate alla cura e alla salvaguardia dell’ambiente devono oggi tenere in debita considerazione le problematiche energetiche. L’accaparramento delle risorse energetiche non rinnovabili da parte di alcuni Stati, gruppi di potere e imprese costituisce, infatti, un grave impedimento per lo sviluppo dei Paesi poveri”.
Anche grazie a questi importanti contributi gli aspetti ambientali sono diventati sempre più rilevanti per la nostra società, basti pensare, ad esempio, agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, ai piani per il Green Deal europeo, ai numerosi report di sostenibilità elaborati dalle imprese, allo sviluppo delle pratiche di agricoltura biologica, alla riscoperta di antiche colture, alla salvaguardia degli ecosistemi, all’utilizzo di materiali con minor impatto ambientale e così via.
A questo proposito, dopo un lungo iter parlamentare, lo scorso 8 febbraio la Camera dei Deputati ha approvato la proposta per modificare gli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione.
Il nuovo testo dell’articolo 9, anche nell’interesse delle future generazioni, estende la tutela già prevista per il paesaggio, il patrimonio storico e artistico anche all’ambiente, alla biodiversità e agli ecosistemi, inserendo infine anche uno specifico richiamo agli animali, la cui protezione avverrà attraverso una specifica legge dello Stato.
La nuova versione dell’articolo 9 risulta pertanto la seguente: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
La modifica parlamentare ha interessato anche l’articolo 41 della Costituzione, il cui testo emendato risulta così enunciato: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
In questo caso il legislatore ha voluto inserire i riferimenti alla salute e all’ambiente, che in precedenza non erano presenti, in modo da lasciare spazio alla libera iniziativa imprenditoriale seppur sempre nel rispetto dei diritti della collettività.
Si tratta di una riforma fondamentale per il nostro Paese che potrà produrre importati effetti, ad esempio favorendo pratiche all’insegna dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente, contribuendo allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, valorizzando le specie e le biodiversità, soprattutto in un Paese quale il nostro che – grazie anche alla sua storia – beneficia di un’incredibile gamma di prodotti agricoli e varietali, anche autoctoni, che costituiscono un’autentica eccellenza.
In questo senso si inserisce anche il disegno di legge n. 988, recentemente approvato dalla Camera dei Deputati, relativo alle disposizioni in materia di tutela, sviluppo, competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico, che si occupa di disciplinare la cosiddetta “agricoltura biologica”. Tale tema, oltre a inserirsi in senso ampio nel nuovo dettato costituzionale, si occupa di una questione di grandissima rilevanza per la sicurezza alimentare e per la salute e appare fondamentale anche per l’accesso ai connessi fondi europei.
Tale disegno di legge ha visto l’eliminazione dalle pratiche biologiche dell’agricoltura “biodinamica” (ossia quella che segue le teorie elaborate da Rudolf Steiner), anche a seguito delle perplessità sollevate dal mondo scientifico, sintomo di grande attenzione verso questo fondamentale argomento.
Biodiversità e agricoltura sostenibile rappresentano infatti due direttici fondamentali e in questo senso il nuovo disposto costituzionale unito al citato disegno di legge sul biologico potrebbero favorire una nuova forma di agricoltura sicura, di qualità, all’insegna della salvaguardia delle differenze tra le varie specie, in grado di preservare l’ambiente e creare importanti benefici a favore della popolazione.
Si tratta quindi di un grande passo in avanti per far sì che il nostro “Bel Paese” rimanga tale anche per le future generazioni.
Flavio Servato