CULTURA

ECCO COME HO SCOPERTO CHE I RAGAZZI POSSONO DIALOGARE CON GLI ANZIANI

By 23/11/2022No Comments

L’incontro tra una giovane coppia e una “vecchietta” in un parco imprecisato – Quasi un sogno, il linguaggio è diverso, ma alla fine si capiscono

Tra fine luglio e inizio agosto, il piccolo paese in cui vivo si svuota esattamente come qualsiasi meta non turistica diventando di fatto una cittadina fantasma. Io e una cara amica che non vedevo da tempo, ci siamo incontrati in un parchetto in centro per fare due chiacchiere e aggiornarci sulle nostre vite. Ci siamo seduti sul classico tavolo-panchina ed è iniziata così la nostra rimpatriata: quattro chiacchiere, si è parlato del più e del meno, quando ad un certo punto si è avvicinata una signora molto anziana che, molto educatamente, ci ha chiesto scusa per il disturbo, si è seduta accanto a noi mentre il suo piccolo cane giocava nel parco.
Evidentemente, aveva bisogno di compagnia. Si è scusata ancora e tra una scusa e l’altra ha cominciato con le solute osservazioni: come va il tempo, in questi giorni fa tanto caldo etc etc. La mia amica ed io abbiamo annunciato le nostre “previsioni del tempo”: sarebbe stata l’estate più fresca? Forse sì, forse no. Il clima è cambiato, come faremo a sopportare tanto caldo? La nostra amica anziana ha preso a commentare il disastro della Marmolada, avvenuto qualche settimana prima.
Secondo lei, non c’è più nessun rispetto per la montagna e le vittime erano sostanzialmente degli squinternati, sprovveduti, che avrebbero fatto meglio se avessero evitato di finire in mezzo ai ghiacci.
Era carino sentirla così presa dai suoi ragionamenti, che però non condividavamo.
Le ho allora spiegato, con cortesia, che nonostante al centro di queste tragedie spesso ci siano persone che non hanno preso le giuste misure prudenziali, nel caso del disastro alla Marmolada le vittime non erano degli sprovveduti e che in montagna, purtroppo, queste cose possono accadere.
La loquace “vecchietta” sembrava o forse lo era davvero, attenta ai miei argomenti
e ed è per questo che simpaticamente si è deciso di cambiare argomento ed abbiamo discusso di un’altra tragica vicenda avvenuta proprio nel mio paese, dove alcuni ragazzi hanno perduto la vita, questa volta per assoluta negligenza da parte loro. Evidentemente sarà stata scossa da tutti questi incidenti di cui si parlava. Infatti, qual è stato l’argomento successivo? Un altro incidente avvenuto su una strada, dove alcuni ragazzi erano morti per aver perso il controllo della loro automobile.
L’arzilla signora, di cui non sapevamo neppure il nome, era sempre più desiderosa di continuare a parlare con noi dei suoi tempi. “Quando ero ancora giovane, queste cose non succedevano e che le persone erano diverse”.
Ho pensato, e credo l’abbia pensato anche la mia amica, chiudiamola lì con una tipica e molto dissenziente espressione americana “Ok Boomer” che caratterizza le conversazioni online. Ma la cortesia della nostra occasionale amica, che tutto sommato aveva mostrato di intrattenere con noi una piacevole conversazione, ci ha persuasi che sarebbe stato meglio continuare il dialogo nel modo più costruttivo possibile. Le ho ancora spiegato che una volta queste cose accadevano comunque, considerando che quando lei era giovane, internet son si sapeva neppure cosa fosse, si avevano meno notizie e che, oltretutto, queste tragedie potevano essere molto più pericolose anche perché molti mezzi di sicurezza personale non c’erano: casco, la stessa cintura di sicurezza nelle automobili, così come non si rispettava il codice della strada. La signora mostrava nuovamente la sua approvazione, ma continuava a replicare che, alla fine, una volta si stava meglio!
Prima di terminare il nostro interessante scambio di opinioni siamo stati interrotti dal cagnolino della signora che ha cominciato ad abbaiare ad un altro cane, e che nonostante i numerosi richiami della padrona il cane continua a infastidirci. Ero terrorizzato – lo sono sempre dai cani in particolare- così la mia amica ed io, abbiamo salutato l’anziana signora, dicendole che dovevamo andare a prendere un aperitivo. Con nostra sorpresa abbiamo scoperto un altro aspetto gentile del suo carattere. Si è scusata: “mi spiace che non ho con me il portafoglio, altrimenti vi avrei offerto l’aperitivo”. Siamo stati sorpresi da tanta cortesia. Non ce la saremmo mai aspettata. Abbiamo risposto all’unisono: “Non si preoccupi, grazie. E’ stata una bella conversazione”.
Subito dopo l’incontro con la signora ho pensato a quanto la sua nostalgia fosse piena delle classiche convinzioni di una persona della sua età; di quanto fossero ingenuamente sbagliate, ma ho anche pensato alla mia giovane età ed a quanti errori ho commesso anch’io, né più né meno gli stessi della simpatica signora al tempo in cui era giovane. Anch’io sovente mi sono lamentato per i comportamenti dei ragazzi più giovani di me. Di come… “ai miei tempi” si aveva più rispetto, si faceva meno casino e così via.
Sentirsi dire in continuazione che la nostra generazione è pigra, svogliata, senza valori è davvero snervante, ma se c’è una cosa che possiamo imparare da questo incontro è quella di non commettere lo stesso sbaglio di chi ci ha preceduti, smettere di usare la retorica del “ai miei tempi” e ascoltare le nuove generazioni e capire da loro come migliorare, in modo da progettare un futuro più roseo rispetto a quello che aspetterà a noi.
Ah, perdonate!. Mi sono anche accorto che ho parlato sempre di me, e molto ma molto meno, di ciò che avrà pensato la mia giovanissima amica con cui pensavo di fare quattro chiacchiere in solitudine.

Paolo Fantino
Studente in Scienze della Comunicazione Università di Torino