
E’ la magica spina dorsale che unisce i continenti – Le fragilità sottomarine e il pericolo di attacchi subacquei – La fibra movimenta oggi il 99 per cento del traffico mondiale – Fili che comunicano, più sottili di un capello – In Italia e al Politecnico di Torino permane un background accademico e scientifico
Al centro del nostro mondo digitalmente interconnesso vi è una fitta ragnatela, ai più sconosciuta, che supporta silenziosamente e diligentemente ogni nostro click, ricerca, e scambio di dati: la Rete globale in fibra ottica.
Con la crescita esponenziale della domanda di trasmissione di dati ad alta capacità, questa straordinaria Rete è diventata una componente essenziale delle nostre infrastrutture planetarie. Tuttavia, pochi sono consapevoli del suo ruolo fondamentale da un lato, e delle minacce potrebbero metterla in pericolo dall’altro.
Il Ruolo Vitale e l’Evoluzione della Rete Globale in Fibra Ottica
Negli ultimi decenni, il nostro mondo è passato dall’era industriale a quella digitale, dove i dati ora competono con il petrolio come la risorsa più preziosa al mondo. La rivoluzione digitale è stata possibile solo grazie alla Rete globale in fibra ottica, formata da milioni di chilometri di cavi che attraversano città e nazioni, continenti e oceani, per terra e per mare.
Essa costituisce l’impalcatura essenziale di Internet, il cardine che sostiene la mole travolgente di dati in transito, rendendo possibile la fluidità e l’istantaneità dell’accesso all’informazione di ogni tipo. Le Rete è di fatto alla base di ogni singolo elemento che definisce la nostra esperienza digitale, e di Internet come la conosciamo.
La Rete globale in fibra ottica ha avuto un impatto certamente molto significativo sul PIL mondiale. Permette alle persone di comunicare, lavorare, studiare, fare acquisti e accedere a moltissimi servizi in remoto, tra cui quelli a larga banda come video streaming, cloud computing, telelavoro, telemedicina, istruzione online e molto altro.
Tutti questi servizi digitali contribuiscono direttamente al PIL attraverso la loro produzione e consumo diretto. Vi sono anche importanti effetti indiretti: ad esempio, l’automazione e l’efficienza nei processi di produzione e nella catena di approvvigionamento, che a loro volta aumentano la produttività delle aziende. Un altro esempio e’ costituito da tutta la filiera dell’advertising e dei social. Si potrebbe andare avanti a lungo nell’elenco.
Un progresso stupefacente
Il progresso nelle prestazioni di ogni parte della Rete globale in fibra ottica è stato stupefacente. Un esempio per tutti: il primo cavo sottomarino in fibra ottica tra USA ed Europa, il TAT-8, posato nel 1988, trasportava 280 Megabit al secondo. A quei tempi, la sua accensione rappresentò un’assoluta rivoluzione nelle comunicazioni tra Europa e Nordamerica. Ma il cavo transatlantico Dunant, finanziato da Google e posato nel 2022, trasporta 1 milione di volte più dati del TAT-8 ! Un’incredibile progresso, che nemmeno i più ottimisti avrebbero ipotizzato.
Non stupirà dunque scoprire che oggi la Rete in fibra ottica globale movimenti oltre il 99% del traffico dati mondiale, costituendo la vera spina dorsale dell’Internet moderno. Ogni singola fibra che la compone ha una capacità incredibile, pari a milioni di video contemporanei ad alta definizione, e vi è qualcosa di assolutamente magico come immense quantità di dati possano venire trasmesse a migliaia di km su fragili fili di vetro più sottili di un capello.
Le Sfide per il Futuro delle Rete Globale in Fibra Ottica
Nonostante i grandi investimenti nel rafforzamento della Rete, essa non sembra riuscire a tenere il passo con l’impetuoso aumento della domanda di dati. La crescita dei servizi ad alto consumo di dati, come lo streaming, il cloud computing, così come l’espansione dell’Internet delle Cose (ovvero la connessione ad Internet di tutti gli oggetti della vita quotidiana, anche in video), stanno mettendo sotto pressione la Rete globale in fibra ottica in un modo che non ha precedenti.
Il futuro promette ancora più domanda digitale. Il 5G, il 6G, la mobilità senza conducenti, città intelligenti, la realtà virtuale, l’intelligenza Artificiale – questi non sono concetti lontani, ma realtà imminenti. Da notare che anche dove il servizio appare “wireless”, come le reti mobili e cellulari, solo il breve tratto fino all’antenna piu’ vicina è “senza fili”. Tutto il resto del percorso, decine, centinaia o migliaia di km, avviene in fibra ottica.
Questa situazione dipinge un quadro chiaro: le nostre esigenze digitali future supereranno di gran lunga quanto l’infrastruttura esistente oggi offre. C’è un assoluto bisogno, ed opportunità di investimenti costanti nell’espansione e nel rafforzamento della Rete globale in fibra ottica. C’è inoltre bisogno di ricerca di alto livello e di formazione avanzata.
Da questo punto di vista, l’Italia puo’ vantare alcuni centri di assoluta eccellenza, assieme ad alcune realta’ industriali di alto profilo. In campo accademico le Università di Pisa S. Anna, Parma, Padova, l’Aquila ed il Politecnico di Milano sono esempi di realtà molto note a livello internazionale, cosi’ come il centro di Fotonica del CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni). Nel campo specifico della ricerca nella trasmissione in fibra ottica a lunga distanza ed altissima capacità, il Politecnico di Torino, con il suo gruppo OptCom, ed il suo laboratorio PhotoNext operato congiuntamente con la Fondazione Links, rappresentano un’eccellenza mondiale.
lndustria Italiana e la Rete in Fibra Ottica
Negli Anni ’90 l’Italia era all’avanguardia nella produzione di cavi, di sistemi e di reti in fibra ottica. In particolare, Pirelli aveva un ruolo di preminenza mondiale. Purtroppo, processi di aggregazione e ristrutturazione avvenuti nel primo decennio del nuovo millennio hanno fortemente ridotto la presenza diretta dell’industria specificamente italiana nel settore.
Restano alcune aziende di rilievo con ancora una forte base in Italia, come Prysmian Group, che è tra i leader mondiali nella produzione di cavi in fibra ottica. C’è da dire però che, dal punto di vista del peso degli shareholders, in Prysmian, il capitale italiano è nettamente minoritario. Esistono poi aziende più piccole e dinamiche, ma più italiane nel capitale, come ad esempio SM-Optics del gruppo SIAE, che produce apparati per reti in fibra ottica. Vi sono infine grandi aziende estere che però hanno una presenza importante in Italia, attive nello specifico settore delle reti in fibra ottica, come CISCO, Ericsson, Nokia ed altre ancora.
In sostanza, nonostante la rilevante de-industrializzazione avvenuta a inizio millennio, in Italia permane sia un’eccellente background accademico e scientifico, sia una non trascurabile presenza e know-how industriali nel settore delle reti in fibra ottica. Le istituzioni e le politiche pubbliche svolgono un ruolo fondamentale nel definire il futuro della Rete globale in fibra ottica. Il sostegno governativo e l’attuazione di politiche favorevoli possono accelerare il potenziamento di questa infrastruttura fondamentale.
In Italia, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha già destinato ingenti fondi per l’innovazione e la digitalizzazione. Questi investimenti dovrebbero contribuire a potenziare la Rete globale in fibra ottica nel suo segmento italiano, migliorando la connettività in tutto il paese.
L’Unione Europea, attraverso il suo programma Horizon Europe, sta incentivando la ricerca e l’innovazione nel campo. Il futuro della Rete globale in fibra ottica rappresenta una sfida ma anche una grande opportunità. Attraverso l’investimento, l’innovazione e la cooperazione, possiamo costruire un’infrastruttura che non solo risponda alle nostre esigenze attuali, ma che ci prepari per il futuro sempre piu’ digitale che ci attende.
La Vulnerabilità della Rete Globale in Fibra Ottica
Proprio per la sua assoluta essenzialità la Rete globale in fibra ottica rappresenta anche una vulnerabilità specialmente nel suo segmento sottomarino, che consiste di un numero relativamente piccolo di cavi ad altissima capacità: circa 20 cavi transatlantici e 25 cavi transpacifici sono il “ponte” che unisce digitalmente i continenti. Il loro sabotaggio potrebbe causare black-out trasmissivi diffusi e gravi perdite economiche. La recente aggressione ai gasdotti Nord Stream nel Baltico evidenzia come attacchi ad infratrutture sottomarine siano chiaramente possibili.
È necessaria una cooperazione internazionale per salvaguardare questi collegamenti cruciali. E’ importante avere standard più rigorosi, sistemi di monitoraggio in tempo reale e pesanti sanzioni internazionali per scoraggiare i potenziali sabotatori. Inoltre, la diversificazione delle rotte fisiche e un aumento della ridondanza dei cavi potrebbero fornire protezione in caso di interruzioni.
Il Futuro della Rete Globale in Fibra Ottica
La Rete globale in fibra ottica, terrestre e sottomarina, è il sistema nervoso dell’informazione nell’era digitale. Supporta Internet e, di conseguenza, la nostra economia planetaria. Guardando al futuro, l’unica certezza è che la domanda di dati continuerà a crescere, alimentata da tecnologie emergenti e da un’economia globale sempre più digitale. Per soddisfare questa domanda, dobbiamo investire ora nell’espansione e nel rafforzamento della Rete. Inoltre, la ricerca su nuove tecnologie di comunicazione deve essere fortemente incentivata.
La Rete globale in fibra ottica deve anche essere protetta: sabotaggi e ed aggressioni sono possibili ed è necessario evitarli ad ogni costo per la stabilità e la prosperità comuni.
Se vogliamo navigare con successo in questa era digitale, dobbiamo riconoscere, proteggere e potenziare la Rete globale in fibra ottica, ed in particolare il suo segmento nazionale. Questa è la base fondamentale della transizione digitale e del nostro mondo futuro, capillarmente interconnesso.
Pierluigi Poggiolini
Prof. Ordinario al Politecnico di Torino