CULTURATURISMO

Il Consiglio d’Europa Riunito a Torino. Lo Russo: “E’ vocazione internazionale”

By 18/05/2022No Comments

La mia proposta è stata accettata perché la Città possiede tutte le doti per organizzare un evento politico di portata europea – “La politica estera si fa a Roma, non c’è alcun asse” – “L’invasione, una violazione gravissima” – “Auspico la riforma dei trattati, per eliminare il diritto di veto”

Il Consiglio d’Europa a Torino al termine del semestre di presidenza europea dell’Italia. Torino, sede da lei voluta, è al centro dell’attenzione politica mondiale perché si è discusso dell’imperativo categorico “Cessate il fuoco”, rivolto alla Russia.
Perché Torino, improvvisamente, ritorna al centro dell’attenzione europea e non Roma, Milano, Venezia, Napoli, Palermo?

La politica estera si fa a Roma, come giusto che sia, l’indirizzo e le azioni sono assunte dal Governo. Torino torna al centro dell’attenzione perché ho proposto al Ministro degli esteri di svolgere a Torino il Consiglio d’Europa. Poi dalla proposta è partito un lungo iter tecnico di valutazione di idoneità, tutti aspetti valutati dalle strutture tecniche, fino a quando la scelta è stata presa. Non ho idea se altre Città hanno proposto la propria candidatura, immagino di si, come è giusto che sia, ma al momento della mia proposta ero certo delle nostre capacità e della lunga esperienza che la Città ha nell’organizzare eventi internazionali.
Il Consiglio d’Europa presieduto dal Ministro degli Esteri Di Maio dimostra che Farnesina – PD – Sindaco Lo Russo, intende rimettere al centro dell’Italia e dell’Europa, Cultura della Pace, Stato di diritto e Diritti umani, sviluppo scientifico. La città sta dando segni di una timida ripresa, anche in campo culturale. Quali altre iniziative congiunte si stanno progettando affinché Torino possa diventare una capitale europea?
Il Consiglio d’Europa a Torino non dimostra e non afferma nessun asse politico, l’unica cosa che dimostra – aspetto sul quale sono particolarmente orgoglioso – che Torino è capace di organizzare eventi complessi e di livello internazionale. Con il Governo le Città metropolitane hanno continui confronti, per il futuro ci saranno senz’altro altre iniziative. Ma la capacità di attrarre, organizzare e di conquistare una posizione di livello europeo dipende da noi. Per certo, uno dei principali impegni della nostra amministrazione è far diventare Torino più internazionale, più aperta, più attrattiva.
Oltre alle ragioni politiche, durante il Consiglio Europeo si svilupperanno interessi economici per i quali Torino ha ospitato oltre alle 27 nazioni aderenti all’UE, anche 19 Paesi, che non sempre condividono le decisioni dell’Unione Europea?
Il Sindaco non è proprio la persona a cui porre questa domanda. Esprimo un parere personale per cui l’Europa si blocca quando regole come quelle attuali consentono a un singolo Paese di esercitare il diritto di veto. Però ci troviamo di fronte a scenari storici che ci pongono con forza vecchi quesiti.
Sindaco , Lei sa bene quanti dubbi abbiano suscitato le decisioni dell’Italia, di fornire armi all’Ucraina per difenderne l’indipendenza dalla Russia. Il “cessate il fuoco” è una espressione giusta in cui credere, che è anche nostra. Ma le parole, le minacce, le sanzioni dopo tre mesi di guerra, non hanno avuto grande efficacia. La strategia europea non rischia di esserne mortificata?
Chi non vuole il cessate il fuoco? Nessuno. Ma non dobbiamo dimenticare il contesto, un Paese sovrano è stato invaso. Questa è una violazione
gravissima del diritto internazionale e la comunità internazionale non può ignorare. L’Europa agisce come può, mi auguro che parta presto la Convenzione per la riforma dei trattati, proprio con l’obiettivo di eliminare il meccanismo dell’unanimità e del diritto di veto su molte materie. Da qui può nascere una svolta per una vera Europa federale e più incisiva.
Non pensa che Italia, Francia, Germania, le tre nazioni più forti dell’UE debbano chiedere a Putin un incontro urgente, far valere la loro voce unica, pur nel loro ruolo Nato, per placare l’anima della Russia?
Credo che i Paesi che elenca, come il nostro, stiano agendo in modo molto ragionato. Italia, Germania, Francia, Spagna e Polonia stanno valutando una missione comune a Kiev, questo è un segno di leadership forte e un messaggio politico chiaro. Credo che gli incontri vadano preparati prima con grande cautela, il lavoro che precede gli incontri è la parte più difficile.
Gli interessi economici, non sempre coincidono con gli interessi politici. Questa volta, gas, grano, mais, hanno assunto un ruolo importante nella guerra di Putin. I colloqui di Mario Draghi a Washington con Biden, riusciranno a sopperire sia pure parzialmente al nostro fabbisogno quotidiano di gas considerando che dagli Usa il gas dovrà arrivare via mare, che in Italia abbiamo soltanto due gassificatori e che ci vorrà tempo per costruirne almeno altri due?
In Italia siamo stati spesso abbagliati da posizioni ideologiche che hanno aggravato alcune fragilità del nostro paese, come nel caso delle risorse energetiche. Mi auguro che questa crisi gravissima in Ucraina renda evidente a tutti che il tema energia è strategico. Ha ragione, servirà del tempo per costruire le infrastrutture necessarie, bisogna però iniziare.
La Reggia di Venaria Reale che ha ospitato il Consiglio d’Europa è una delle residenze sabaude patrimonio dell’UNESCO fin dal 1997, Patrimonio dell’Umanità. Il passato è splendido. Il futuro?
Il futuro va costruito insieme. Non si vive con lo sguardo rivolto al passato, non è utile e neanche costruttivo. Dobbiamo agire alle condizioni date, cercando di creare le migliori condizioni per cogliere le opportunità – che ci sono – nel futuro.

Gianni Maria Stornello

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