
“Non ci hanno neppure visto arrivare” – La vittoria merito delle donne dei gazebo – Una “ragazza di 37 anni” alla segreteria: un vittoria storica – La lotta politica il rapporto con Bonaccini
Elly Schlein, piomba come un’aquila sul popolo del Pd e s’invola alla segreteria nazionale del partito, con il 53,8 % dei voti. E’ la prima donna della storia della sinistra italiana e sorprende tutti: “Non ci hanno neppure visto arrivare”, sorride soddisfatta, con un pizzico di ironia. Lo dice con serenità, senza alterigia, mandando un “grazie di cuore” all’amico antagonista Stefano Bonaccini, poco prima che scattasse il verdetto finale delle donne dei “gazebo”; le donne dei gazebo, udite, udite, che hanno battuto uomini e donne dei comuni italiani che avevano affidato la loro speranza di riscatto proprio al compagno Presidente della Regione Emilia Romagna. Una escalation storica, seguita domenica sera, 26 febbraio, con estrema attenzione da “La7”.
Ma chi è veramente Elly Schlein ? Elena Ethel Schlein è nata il 4 maggio 1985 a Sorengo, un piccolo villaggio svizzero nei pressi di Lugano. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazita. I nonni paterni di Elly Schlein erano originari di Żółkiew, un villaggio vicino a Leopoli, allora parte dell’Impero austro-ungarico e oggi situato in Ucraina; al loro arrivo a Ellis Island, il nonno mutò il cognome originario, “Schleyen”, in quello attuale e il suo nome da Herschel in Harry. Elly è un soprannome, mentre il suo nome unisce quello delle due nonne: la materna Elena e la paterna Ethel, di origine lituana.
All’epoca della sua nascita, il padre è professore emerito di scienza della politica e storia presso la Franklin University di Lugano. La madre è l’italiana Maria Paola Viviani, professoressa ordinaria di diritto pubblico comparato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. È nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani, che fu senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia del Senato e, dal 1994 al 1998, membro laico del Consiglio superiore della magistratura (CSM) in quota Forza Italia, mentre suo fratello è il matematico Benjamin Schlein (1975) e sua sorella Susanna Schlein (1978) è primo consigliere diplomatico all’Ambasciata italiana ad Atene ed ex-capo della cancelleria consolare dell’ambasciata italiana a Tirana.
Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano con il massimo dei voti nel 2004, si trasferisce a Bologna, dove, nel marzo 2011, si laurea con il massimo dei voti in giurisprudenza, discutendo una tesi di diritto costituzionale.
Visione aperta alle diverse culture, parla quattro o cinque lingue, «comme si de rien n’était ».
Stefano Bonaccini, che aveva annunciato ai suoi elettori “la vita nuova del PD” s’è fermato al 46,2%. E’ una sconfitta, una spaccatura ? come gran parte degli osservatori politici, predicatori di sventura, si sono affrettati ad annunciare? Non lo crediamo. Anzi pensiamo che in questo periodo storico, il Pd troverà non poche ragioni per unire idee e anime tese a raggiungimento di un unico rifondante obiettivo: rifondare, appunto, il Pd, ripartendo dal passato, ma guardando all’immediato imprescindibile futuro con idee nuove pescando nel mare di un territorio nazionale, capace di affidare a volti giovani desiderosi di imprimere al partito un percorso internazionale, frutto di relazioni, di programmi, di studi, di progetti europei; a giovani italiani che abbiano una visione internazionale non circoscritta all’Europa. Di giovani bravi ce ne sono tanti. Elly Schlein, è la dimostrazione che il “miracolo” può compiersi sempre, all’improvviso. Ma i “miracoli” vanno alimentati dalla fede, ogni giorno, con costanza e spirito di sacrificio, indirizzati – in questo caso – alla immediata ricostruzione unitaria del PD.
Il periodo storico, non dimentichiamolo, è estremamente delicato: la politica interna soffre di fragilità, di egoismi di gruppo incomprensibili, soprattutto perché si parla di un Paese ricco di cultura, di storia, ma economicamente povero ed ora flagellato dai mutamenti climatici; la nostra politica estera e, in generale la geopolitica, soffrono ancor di più, di interessi finanziari che minacciano costantemente l’economia internazionale, creano guerre in più continenti, esodi di popoli ai quali è assolutamente inutile fare il predicozzo “non bisogna partire”; guerre che sconquassano il mondo, lo soffocano con continue minacce nucleari.
Per tutte queste ragioni, vogliamo rivolgere a Elly Schneil ed a Stefano Bonaccini un accorato appello: “il Pd accolga il “libero pensiero”; accolga coloro che hanno un obiettivo etico, lasciando fuori dal partito correnti politiche di bassa lega, che in questi anni hanno costretto alla resa ben sette segretari più i reggenti di partito.
E’ strano questo Paese: dopo settant’anni di maschilismo politico, improvvisamente due donne al potere: Giorgia Meloni e Elly Schneil. Due donne diametralmente all’opposto. Nel mensile di due mesi fa, scrivemmo: “Meloni e Schneil, due mondi da ricostruire”.
Speriamo sappiano trovare il filo di una non facile, pacifica convivenza per il bene dell’Italia e per dire al mondo che “l’Italia è una nazione viva”.
ar.ca.