SCIENZATECNOLOGIA

L’astro Samantha è al comando. Stella più luminosa dell’universo

By 20/09/2022Settembre 22nd, 2022No Comments

Dal 28 settembre è la prima donna comandante della stazione spaziale internazionale – Tenace e creativa – Una nuvola che galleggia nelle galassie – Il suo infinito diario che onora l’Italia senza confini

Si apre, non si apre. E’ un paracadute? Forse. Una nuvola scivola nello spazio, volteggia, il cordone tecnologico ombelicale la lega alla navicella. Siamo sicuri? Non la perdiamo? Finalmente la nuvola si tinge di azzurro, non c’è gravità che la fermi. E’ Lei, Samantha Cristoforetti, la leggendaria astronauta ha superato se stessa e tutti gli uomini che la circondano nelle anguste capsule che si aggirano nell’Universo.
E’ la Comandante della Stazione Spaziale Internazionale, è “ l’Astro Samantha” che subentra al Comandante russo Oleg Artemyev, la prima donna europea che riveste questo ruolo e il secondo astronauta italiano che si aggiudica il comando, dopo Luca Parmitano. Come dire, Trento e Palermo agli estremi, si toccano. Nello spazio ci si abbraccia, si scivola senza attriti fisici o psicologici. Non ci sono o sembrano non esserci, rivalità politiche, non si spara, non si pensa alla finanza internazionale che a bordo galleggia senza catastrofiche inflazioni, lo Spread non si sa cosa sia, si lavora, si studia, si mangia, ci si abbraccia è basta. Donne e uomini dagli oblò osservano lo Spazio: un’idea del futuro.
Il comandante che lascia, abbraccia Samantha che gli subentra e dimostra quanto l’emisfero del meraviglioso cervello della nuova Comandante non sia diverso da quello del comandante che se ne va. Ma qualcuno potrà mai pensare che un abbraccio simile possa albergare nei sentimenti di Putin o di Kiril, dei talebani, delle armate mercenarie, dei miliardari occidentali o degli oligarghi proprietari di Yacht megagalattici? No, non è pensabile.
Nell’Universo, almeno fino ad oggi, pur fra mille progetti spaziali al limite di ogni idea, non ci sono colori politici. Si attende soltanto con ansia il fatidico 28 settembre, giorno del passaggio delle consegne, così come annunciato dall’Esa (Agenzia Spaziale Europea); il giorno in cui Samantha Cristoforetti sarà al comando della sua stratosferica navicella. La stessa navicella dalla quale il prossimo progetto spazio, porterà con ogni probabilità, proprio Lei, sulla Luna. E se così dovesse accadere, e sembra assai probabile, l’Italia si tingerà degli arcobaleni di tutte le galassie scoperte e da scoprire. Un giorno, che nessuno di noi, scavezzacolli terragni, avrebbe mai immaginato. Un giorno in cui la storia si capovolge, oltre ogni Rinascimento del pensiero, oltre ogni rivoluzione copernicana. Un giorno che con Samantha al comando, si apriranno nuovi orizzonti, forse fino a scoprire la vera origine della vita.
Samantha, 45 anni, due figli, milanese, originaria di Trento, donna forte che ama le altezze infinite del nostro universo; un impasto di scienza e di coscienza, di amore per la libertà ideale più assoluta, ingegnera e scienziata, mamma indomita, un’avida lettrice appassionata di scienza e tecnologia, ma interessata alle discipline umanistiche. Con la sua mente fervida, l’orecchio musicale e una curiosità senza limiti impara con facilità le lingue straniere.
Non si ferma mai, trova il tempo per escursioni, le immersioni subacquee e per praticare lo yoga. Ma lo studio, la ricerca vera, amata dalla creatività di ogni essere umano, dominano la sua vita: consegue la maturità scientifica a Trento nel 1996, dopo aver trascorso un anno negli Stati Uniti per un programma di scambio culturale.
Nel 2001 arriva la laurea magistrale in ingegneria meccanica all’Università Tecnica di Monaco di Baviera come specialista in propulsione aerospaziale e strutture leggere. Trascorre quattro mesi alla “Ecole Nationale Supérieure de l’Aéronautique et de l’Espace” di Tolosa, lavorando a un progetto sperimentale di aerodinamica. Ha scritto la sua tesi sui propellenti solidi per razzi durante un soggiorno di ricerca di dieci mesi presso l’Università di Tecnologie Chimiche Mendeleev di Mosca, Russia. Proseguendo nel suo percorso di formazione in Accademia Aeronautica, si è laureata in scienze aeronautiche alla “Federico II” di Napoli. Gli ingressi nelle Soyuz si susseguono: ingegnera a bordo della Soyuz TMA-15M; parte per lo spazio dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhistan. Torna sulla Terra l’11 giugno 2015, dopo aver trascorso 200 giorni nello spazio.
Per diversi anni ha guidato l’iniziativa “Spaceship EAC”, un team di studenti che lavorano sulle sfide tecnologiche per future missioni lunari. È stata per due anni rappresentante degli equipaggi ESA nel progetto “Gateway”. Fermiamoci qui. Perché come si diceva una volta, “lo spazio è tiranno”. Ma l’Italia vera dei valori democratici, in questi giorni di incertezza collettiva, di crisi economica, di bollette da pagare, di aggressioni terrestri e di biblica emigrazione, si gode la creatività, l’orgoglio di essere madre di una donna che onora e rappresenta tutte le donne di questo mondo.

ar.ca.