Andrea Mevlat del “Galileo Ferraris” racconta le emozioni provate da rappresentante di istituto a tempo pieno – Il dopo pandemia – “Quella terribile assenza” – La rinascita – Come fare campagna elettorale
Il 21 ottobre 2021 sarà una data che ricorderò per sempre, una di quelle giornate che resteranno indelebili, segnate nel cuore per il resto della mia vita. Era un giovedì di un fine ottobre, il sole splendeva in una Torino che si preparava all’inverno e le foglie degli alberi erano già quasi del tutto cadute. Mi chiamo Andrea Mevlat, frequento il quarto anno al Liceo Scientifico “Galileo Ferraris” – meglio noto come GalFer – e ho 18 anni, compiuti lo scorso 16 febbraio, in circostanze più che assurde, che avrò modo di raccontarvi più avanti in questo articolo. Andiamo con ordine, perché proprio quel 21 ottobre è una data così importante per me? Beh, quel giorno, dopo un’intensissima campagna elettorale, durata quasi un mese e mezzo, sono stato eletto rappresentante di istituto nel mio Liceo. Ѐ un desiderio che coltivavo da quando ho messo piede nella mia scuola, nel lontano settembre del 2018. Molti miei amici, in questo periodo, mi hanno domandato svariate volte “Ma perché ti candidi? Troppo stress, troppe responsabilità”. C’è da dire che, a causa del Covid19, pandemia e altre complicazioni, negli ultimi 2 anni, nel nostro Liceo si è perso quello spirito di unità, di gruppo e di socializzazione, che erano caratteri fondamentali della nostra scuola e che purtroppo si sentiti sempre di meno. Penso ai “primini”, che hanno conosciuto i loro compagni in DAD (didattica a distanza) e non hanno potuto instaurare un rapporto solido come è capitato a me, prima della pandemia.
La presenza a scuola è fondamentale, e quando ci è stata negata, è stato terribile e difficile da digerire. Dal febbraio 2020, molte attività, gite scolastiche e uscite didattiche sono state omesse e tutto questo ha influito negativamente sulla mentalità dei ragazzi. Insomma, in poche parole, venivamo da 2 anni dove eravamo stufi di una scuola “ferma”, stufi nel non poterci riprendere i nostri spazi, stufi di tutto e non vedevamo l’ora di tornare alla normalità. Serviva un cambio di rotta, un’inversione di marcia, un rinnovamento, serviva la grinta e la voglia di frequentare la scuola in tutti i suoi sensi: fare laboratori, ritornare a socializzare anche al di fuori della propria classe. Servivano dei rappresentanti seri, ambiziosi, con le idee chiare e con la consapevolezza che prima o poi tutto sarebbe ritornato come prima. Servivano dei rappresentanti che sapessero ascoltare i propri studenti con le loro richieste, servivano dei rappresentanti che volevano per primi cambiare le cose, o meglio, migliorarle.
E qui devo aprire una piccola parentesi mia personale. Io credo che la scuola sia un’opportunità unica da sfruttare e che sia una grande conquista ai giorni nostri. Io non la frequento soltanto nelle 6 ore obbligatorie (dalle 8 alle 14), ma anche quando si presenta l’occasione di un laboratorio, di un open day, o di qualsiasi altra attività che si possa fare all’interno dell’Istituto, sono quasi sempre presente, e ritengo che questo debba essere un qualcosa si normale; la scuola non è solo il luogo dove “si studia”, ma piuttosto un luogo che sia capace di aprire tutti gli orizzonti per il tuo futuro, lavorativo e non. La scuola è degli studenti, bisogna amarla in tutti i suoi aspetti, positivi e negativi, e bisogna cercare sempre di collaborare con gli studenti e professori per renderla un luogo sempre più attraente. Detto ciò, per l’elezione dei rappresentanti si erano presentate 3 liste, a differenza dell’anno scolastico 2020-2021 dove si era presentata solo una lista. Questo significava anche che, per fortuna, più studenti avevano voglia di cambiare e migliorare l’Istituto. La mia lista era composta da 2 ragazzi e una ragazza ed eravamo la lista “più giovane”, tutti noi eravamo di quarta, mentre le altre 2 liste, erano composte da ragazzi o ragazze del quinto anno. Come detto prima, è stata una campagna elettorale molto intensa. Per farti votare, oltre alle tue idee e proposte, devi essere conosciuto e devi avere una certa fama nel Liceo, cosa che io assolutamente non avevo, almeno fino a qualche mese fa. Il primo obiettivo quindi era farsi pubblicità in tutta la scuola, con volantini, cercando di parlare con più persone possibili e iniziando ad assicurarsi il voto di chiunque. In questo, mi hanno aiutato tanti miei amici della classe, che in pochi giorni hanno letteralmente sommerso la scuola di volantini, e hanno fatto girare il mio nome e quello della mia lista (“il popolo dei galferini”), facendo una pubblicità mai vista.
Ovviamente la competizione e la posta in gioco erano alte; le altre 2 liste facevano la stessa campagna elettorale, e le persone che le componevano erano più popolari di me. Per fortuna, avendo iniziato a pubblicizzarsi per primi, siamo riusciti comunque ad ottenere un ottimo consenso e una buona conoscenza nel Liceo. Infatti su 1396 voti, la mia lista ne ha ottenuti 427, il 30.59%, piazzandosi come seconda lista più votata: un risultato per niente male, anzi, per il tempo avuto a disposizione, è da considerarsi come una vittoria. Alla fine, nella mia lista sono stato eletto solo io, l’unico di quarta Liceo; i restanti 3 rappresentanti (ne vengono eletti 4 per anno) erano tutti del quinto anno. Ad oggi sono trascorsi oltre 250 giorni dall’elezione e a scuola sono successe e cambiate tante cose. Si è concluso il torneo di pallavolo, che non si svolgeva dal 2018. Abbiamo organizzato feste con altri Licei di Torino in diverse discoteche, è stata riattivata la biblioteca scolastica, abbiamo introdotto di nuovo l’annuario d’Istituto (non si era fatto l’anno prima), abbiamo organizzato un contest per disegnare un logo del nostro Liceo per la realizzazione di felpe, magliette e borracce.
In occasione di alcune giornate a tema, per esempio la giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, abbiamo suggerito di vestirsi tutti con il colore rosso, o anche per la giornata della memoria, la scuola stessa ha programmato diverse attività al di fuori dell’orario scolastico, conferenze, laboratori, approfondimenti. Inoltre il nostro Liceo ha partecipato a diversi concorsi e competizioni: vorrei ricordare con fierezza e orgoglio le nostre vittorie nelle ultime 3 edizioni delle olimpiadi di matematica dove ci siamo classifica al primo posto tutti i 3 gli anni. Oltre a questo, il 29 maggio scorso, la squadra di calcio della scuola ha partecipato, dopo 3 anni di digiuno, alla finalissima della Mole Cup, torneo di calcio dove ad affrontarsi sono i Licei più prestigiosi di Torino. Sempre in ambito di finali, recentemente, una nostra studentessa, ha vinto il “Premio Social” nella prima edizione di “ToVision”, una competizione dove si sfidano uno o più cantanti per scuola di Torino.
Ma se c’è una cosa di cui vado profondamente fiero, è l’occupazione, svoltasi nel “febbraio caldo” di Torino, dal 14 al 18 febbraio 2022. I motivi per i quali abbiamo occupato sono diversi e noti a tutti, ma quel periodo è ricordato da tutti con grande felicità e commozione. La scuola in quei giorni si è trasformata e secondo me, proprio in quella settimana, si è ritrovata l’unione, la compattezza e la voglia di socializzare che si era persa. Ed è in quella settimana dove io stesso ho “festeggiato”: tra virgolette perché erano giorni che non chiudevo occhio, ero stanchissimo). Si può dire però che quella è una data che ricorderò per sempre. Ad oggi, mancano circa 3 settimane alla fine dell’anno scolastico: un anno che si può giudicare estremamente positivo e produttivo, ricco di momenti emozionanti, composto di nuove e tante amicizie. Fare il rappresentante sicuramente è difficile e impegnativo, richiede costante attenzione verso i propri studenti e soprattutto tanta passione e amore per quello che si fa. Il mio obiettivo è quello di vedere una scuola aperta a tutti e di tutti. Non so se mi ricandiderò anche il prossimo anno, molti amici lo sperano tanto, chissà…
In estate mi concederò qualche mese per pensarci e meditare. Adesso mi tocca concludere e lo farò come concludo ogni mio tema o articolo, con una citazione di una persona famosa:“Non chiedete cosa può fare il vostro Paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese”. John Kennedy
Andrea Mevlat