CULTURA

L’INFLAZIONE MORDE I PAESI DELL’UNIONE. ALLE STELLE IL COSTO DEI BENI ENERGETICI

By 21/12/2022No Comments

Allarmanti i dati Istat: a ottobre (-11,9%) – Ma anche l’Eurozona vive momenti non meno preoccupanti – Le famiglie non arrivano a fine mese – Detassare la tredicesima ? – Bonus di 600 euro a chi ha un reddito inferiore a 35 mila euro annuo? Molti gli interrogativi

Quest’anno il Natale degli Italiani si prospetta più amaro del previsto a causa dell’inflazione che, negli ultimi mesi, è cresciuta in modo così repentino da divenire una delle maggiori preoccupazioni della popolazione anche a livello mondiale.
Il poter d’acquisto degli Italiani è sceso di oltre 1.800 euro e, secondo la Cgil, è “come se lavoratrici e lavoratori dipendenti non ricevessero la tredicesima”; ancora più difficile è la situazione per pensionati ed autonomi.
Ma cos’è l’inflazione e come viene calcolata in Italia? La parola “inflazione” discende dal latino e, più precisamente, dal termine “inflare” che significa “accrescere”, “elevare”. Con l’inflazione, infatti, i prezzi aumentano ed i beni di uso quotidiano, dai generi alimentari a quello energetici, diventano più cari. Il tasso di inflazione valuta il prezzo di un insieme prefissato di beni e di servizi; se è aumentato significa che il carrello della spesa è diventato più costoso.
In Italia il calcolo dell’inflazione è compito dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) sulla base della variazione mensile dei prezzi di un paniere di beni e servizi che può cambiare di anno in anno a seconda delle abitudini di consumo degli Italiani. I dati diffusi dall’Istat aprono un panorama preoccupante che ci riporta indietro di 40 anni: l’indice dei prezzi al consumo è schizzato ad ottobre da +8,9% a 11,9%.
Ma come è potuto accadere? In primis la colpa è da imputare all’aumento del prezzo dei beni energetici, soprattutto l’energia elettrica, che ha trascinato con sé i beni alimentari, i cui prezzi sono aumentati di un + 13,5%. Una famiglia media spenderà in media più di 753 euro all’anno solo per l’acquisto di generi alimentari. E il prolungamento della guerra in Ucraina di certo non migliorerà tale scenario.
La preoccupazione delle famiglie si evince dalla terza rilevazione del 2022 da parte dell’Osservatorio inflazione Ipsos: gli Italiani hanno modificato le proprie abitudini di spesa proprio per far fronte ad una condizione economica personale che 1 individuo su 2 dichiara non soddisfacente. Ben il 67% di coloro che sono impensieriti per la propria situazione economica, temono di non riuscire ad arrivare a fine mese. In generale, i consumatori hanno evidenziato un aumento dei prezzi che ha coinvolto un numero sempre più esteso di categorie merceologiche, di prodotti e di servizi.
E quest’ultimo è uno dei motivi per cui il Codacons sta chiedendo al Governo di disporre “subito il taglio dell’Iva sugli alimentari”, anche per venire incontro alle famiglie che si trovano alle prese con i “consumi di Natale”. Lo stesso presidente dell’UNC (Unione Nazionale Consumatori), Massimiliano Dona, chiede interventi urgenti a sostegno degli Italiani come la detassazione della tredicesima, il bonus di 600 euro a chi ha un reddito inferiore a 35 mila euro annuo e l’azzeramento dell’Iva sulle bollette di gas e luce per il quarto trimestre.
L’Italia non è, però, il solo Paese a subire questa crisi. I dati dell’Eurostat sottolineano che a soffrire è tutta l’Unione Europea con un tasso di inflazione annuo del 9,9% a settembre 2022. Nell’eurozona i prezzi al consumo dei 19 Stati membri hanno avuto un incremento che non si registrava dalla creazione della moneta unica. E deve essere proprio l’Unione Europea a reagire a tale situazione attraverso interventi mirati a sostenere le famiglie senza far salire il già alto debito pubblico.

Antonella Formisano