TURISMO

Maria Grazia Grippo: “Risorse europee progetti comuni, investimenti, tempi certi”

By 21/12/2021Dicembre 22nd, 2021No Comments

La prima donna presidente in Sala Rossa – “Torino diventerà meta turistica e città universitaria” – Il dovere di alimentare il bene comune – “Il ballo latino all’Havana, la mia terapia” – “Non è mai troppo tardi per sognare”

Maria Grazia Grippo, Lei è la prima donna che presiede il Consiglio Comunale di Torino. Onori e oneri, in un momento storico di difficoltà mondiali, che coinvolgono anche la Torino di oggi. I problemi prioritari che investono l’assemblea di una grande città sono molteplici. Si sente pronta ad affrontarli?
“Sono pronta ad affrontare con il massimo impegno la sfida di una presidenza che oltre al ruolo porta con sé il primato, quindi presuppone una doppia responsabilità verso le colleghe e i colleghi consiglieri, verso la giunta e verso tutte quelle cittadine elette prima di me che non hanno visto concretizzarsi la legittima aspirazione di rivestire un incarico così prestigioso. La mia elezione a presidente ci dice che l’equilibrio di genere in politica e nelle cariche pubbliche è una questione ancora molto aperta, dunque perché io non resti un’eccezione ci vuole un impegno corale e sistematico”
Lei ha un passato intenso come giornalista con interessi politici e sociali. Poi il salto nella politica attiva, prima al fianco di un presidente in Consiglio regionale, poi da consigliera in Sala rossa e ora da presidente. L’essere giornalista l’aiuta nello svolgere la sua funzione equilibratrice e di conciliazione in aula?

“Devo ammettere che l’essere giornalista mi ha aiutata e mi aiuta di più a sentirmi vicina alle persone e non una donna di palazzo. Ho cominciato da adolescente in un giornale di provincia e per vent’anni ho raccontato le storie della gente comune, anche quando si trattava di vederle sotto la lente della cronista di politica. Per il ruolo di arbitro che mi impone la presidenza faccio più appello alle ormai tante esperienze di vita vissuta sulla pelle e all’esempio di chi mi ha formata politicamente”
Torino, storicamente, ha avuto un peso culturale complesso e di grande coinvolgimento storico. Dalla politica nazionale, alla letteratura, alle scienze, all’industria. Oggi non crede che questo passato si sia svuotato di interesse?

“Francamente credo che Torino abbia ancora un forte spirito identitario che è frutto anche del suo passato. Altrettanto però le trasformazioni che a cicli l’hanno attraversata contribuiscono ad arricchire quel passato, offrendo nuove prospettive di lettura e quindi nuovi livelli di interesse”
Torino è città antica e al tempo stesso vecchia. E’ città da risanare fin dalle fondamenta. I problemi sono materiali e culturali per una città socialmente in evoluzione. Il Consiglio comunale dovrà essere esempio di equità amministrativa per tutti i torinesi e non solo. Un esempio da imitare. Sarà così?
“Dipenderà dalla capacità delle forze politiche, non soltanto dalla maggioranza, di mettersi al servizio del bene comune, rinunciando quanto basta alle strategie di corto raggio che nutrono la comunicazione ma non l’azione attiva, e che alimentano protagonismi inutili alla causa dell’amministrazione cittadina”

Torino tornerà a “dettar legge” anche a livello nazionale e internazionale, considerando che l’industria è via via sparita?
“Il manifatturiero resta comunque un cavallo di battaglia del territorio, bisogna però che venga accompagnata e valorizzata la transizione verso le sfide che il futuro ci offre. Intorno a questo ci sono le vocazioni cosiddette nuove, quelle che hanno cominciato a intravedersi al tramonto del modello di “città fabbrica”, penso a Torino meta turistica come alla Torino universitaria”

Quali sono oggi le risorse da investire affinché Torino riemerga, in sintonia con il sindaco Lo Russo, e in Consiglio, con le forze di opposizione?
“La reputazione di una città come la nostra su scenari internazionali può davvero fare la differenza. Adesso per esempio è suonato il fischio di inizio della partita rappresentata dal Pnrr, miliardi che l’Europa metterà a disposizione a chi saprà progettare e stare nei tempi. Il sindaco è sceso in campo con una squadra che comprende anche la Regione a trazione centrodestra: mi sembra un esempio paradigmatico di come intendiamo procedere nei prossimi anni”
Al di là di giornalismo e politica, quali sono i suoi interessi culturali e ludici prediletti ?
“Quel residuo di tempo libero che mi è rimasto cerco di utilizzarlo per visitare qualche mostra d’arte moderna e contemporanea o andare a teatro, per quanto sia parecchio digiuna dacché l’emergenza Covid è cominciata. Altrettanto accade per la grande passione rappresentata dal ballo latino, una disciplina che ho cominciato a praticare tardi, grazie a un maestro di lunga esperienza con cui ho studiato per tre anni e mezzo. Avevo un sogno: ballare con lui nella piazza centrale dell’Havana e l’ho realizzato qualche anno fa, segno che non è mai troppo tardi per realizzare i sogni e che possiamo chiedere a noi stessi più di quanto crediamo. Ballare inoltre è diventato nel tempo il mio modo di onorare l’impegno alla pratica costante di una attività motoria, una buona pratica che rientra nel tema della prevenzione primaria di molte malattie che caratterizzano il nostro tempo”.

Gianni Maria Stornello

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