
I dati forniti dal Vice Direttore generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Rizzi indicano le azioni di prevenzione dei delitti – Omicidi: 4% in più; 3% in più le vittime donne – Il report sugli omicidi – Truffe on line in crescita, sotto osservazione
Il 30 dicembre 2022, presso la sala conferenze del Ministero dell’Interno, il Capo della Polizia, Direttore generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini ha aperto la conferenza stampa per la presentazione dell’attività della direzione centrale della Polizia criminale, ufficio a connotazione interforze del Dipartimento della pubblica Sicurezza nel quale prestano servizio rappresentanti delle quattro Forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria).
L’evento ha consentito di dedicare un approfondimento ad ampio raggio ai fenomeni criminali in Italia e nel mondo, per poter fornire risposte sempre più tempestive per le nuove sfide del nostro tempo e per poter restituire al decisore politico utili elementi di riferimento per elaborare strategie ancora più efficaci, innalzando il livello di sicurezza senza trascurare la percezione che ne hanno i cittadini.
Il Prefetto Lamberto Giannini nel suo intervento iniziale ha definito la sicurezza quale «bene essenziale» per la società.
Nel corso dell’evento sono stati illustrati dal Vice Direttore generale della Pubblica Sicurezza- direttore centrale della Polizia criminale, Prefetto Vittorio Rizzi, i dati operativi relativi ad alcuni fenomeni criminali quali gli omicidi, la violenza sulle donne, la violenza minorile, i reati informatici e le truffe, che restituiscono indicazioni importanti sui trend in atto e sulle azioni da intraprendere.
Il monitoraggio dell’andamento della delittuosità sul territorio, in tutte le sue declinazioni, infatti, consente alle Forze di polizia di disporre di utili indicazioni per esaminare le problematiche criminali e individuare, conseguentemente, strategie di contrasto sempre più efficaci.
L’attività di analisi criminale interforze, infatti, costituisce uno strumento particolarmente performante in grado di registrare con immediatezza l’evoluzione del quadro criminale nel nostro Paese, ponendolo in correlazione, ove necessario, con i trend registrati nelle altre nazioni.
Come noto, infatti, la “globalizzazione” è un fenomeno che si registra anche nel settore della criminalità.
L’analisi a livello nazionale degli elementi informativi estrapolati dalle banche dati interforze (in primo luogo dal cd CED, banca dati operativa presso la Direzione Centrale Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza) ha evidenziato, con riguardo ai primi 11 mesi del 2022, un incremento del 3% del numero complessivo dei reati, che risulta comunque inferiore rispetto alle rilevazioni del periodo prepandemico e, in particolare, del 2019.
Analizzando la delittuosità in Italia nel periodo gennaio – novembre 2022, raffrontata con quella dell’analogo periodo del 2021, si osserva, infatti, un lieve incremento del dato complessivo dei reati.
Tale incremento non è, tuttavia, tale da raggiungere i livelli prepandemici: i dati relativi ai primi 11 mesi del 2022 si sono attestati su valori più elevati rispetto a quelli del 2020 e 2021, ma comunque più bassi di quelli del 2019.
E’ stato esaminato, inoltre, l’andamento degli omicidi volontari in Italia negli ultimi 15 anni, dal 2007 al 2021. I dati evidenziano sino al 2021 un costante decremento (dai 632 omicidi volontari registrati nel 2007 ai 302 del 2021).
Tra gli episodi delittuosi che integrano fattispecie riconducibili alla violenza di genere, vengono, in particolare, costantemente e attentamente considerati gli omicidi volontari con vittime donne, attraverso lo studio e l’analisi di tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati dagli specialisti del Servizio Analisi Criminale con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri. Il monitoraggio e l’esame degli elementi informativi, acquisiti anche tramite le c.d. fonti aperte e successivamente asseverati medianti riscontri certi, permettono di ricostruire la dinamica dell’evento, l’ambito in cui si è svolto il fatto-reato e le eventuali relazioni di parentela o sentimentali che legavano i soggetti coinvolti.
In tale ambito viene, tra l’altro, prodotto dal Servizio Analisi Criminale uno specifico report settimanale che è pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno e risulta, quindi, accessibile alla consultazione da parte di ogni soggetto interessato. In tale elaborato di analisi viene offerta una argomentata panoramica di tutti gli omicidi volontari consumati, procedendo poi ad un approfondimento specifico su quelli con vittime donne, nel triennio precedente.
Relativamente al periodo 1 gennaio – 28 dicembre 2022 sono stati registrati 309 omicidi, con 122 vittime donne, di cui 100 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 59 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno, si nota un aumento nell’andamento generale degli eventi, che da 299 passano a 309 (+3%), così come nel numero delle vittime di genere femminile, che da 118 diventano 122 (+3%).
Una diminuzione si rileva, invece, per i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, che da 146 scendono a 137 (-6%), flessione che, in tale ambito, attiene anche al numero delle vittime di genere femminile, che passano da 102 a 100 (-2%).
Rispetto allo stesso periodo del 2021 risulta in flessione sia il numero di omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 77 scendono a 65 (-16%), sia le relative vittime donne, che passano da 69 a 59 (-14%).
E’ stato, poi, affrontato il tema del raffronto dei dati degli omicidi volontari tra le città più rappresentative in ambito europeo, con l’aggiunta di alcune realtà metropolitane di USA e Canada. Il confronto è stato effettuato considerando l’incidenza, ovvero il rapporto tra il numero dei reati e la popolazione presa a riferimento come campione statistico (i dati utilizzati per i Paesi esteri sono stati forniti dagli Esperti per la sicurezza).
Questi dati evidenziano come le maggiori città italiane abbiano un’incidenza molto bassa di omicidi rispetto ad altre grandi città mondiali.
Anche alla luce dei trend considerati, infatti, l’Italia si conferma uno dei Paesi più sicuri, registrando un tasso di incidenza degli omicidi rispetto alla popolazione1 – pari allo 0,6% – di gran lunga inferiore a quello di molti altri Paesi.
In ambito europeo, solo Norvegia e Svizzera hanno dati più rassicuranti.
Nei primi 10 mesi del 2022 risultano in aumento le violenze sessuali (+15,7%), i furti (+19,7%), le rapine (+18,2%) e, in genere, i reati commessi dai minori.
In controtendenza appaiono, invece, alcuni dati relativi ai reati spia della violenza di genere, ovvero gli atti persecutori ed i maltrattamenti in famiglia rilevati dal gennaio all’ottobre 2022, il cui numero complessivo fa registrare una flessione del 10,3% e del 3,9%, rispetto all’analogo periodo del 2021.
Una flessione del 15% si rileva anche con riguardo ai reati informatici commessi tra il gennaio ed il novembre 2022, dato che, qualora consolidato, potrebbe indicare, rispetto alla forte impennata dell’anno precedente, un efficace rafforzamento delle strutture di contrasto e dell’attività di “resilienza cibernetica” opposta dalle Forze di polizia.
E’ interessante notare come, tra le truffe rilevate nei primi 10 mesi del 2022, 2 su 3 risultano commesse online, con un incremento dell’1,9% rispetto all’analogo periodo del 2021.
Dal 1 marzo al 31 ottobre 2021, infatti, le truffe perpetrate via web, pari a 76.016, incidono per il 66,3% sul totale, che nei 10 mesi è di 114.602.
Durante la conferenza sono stati ricordati, a titolo meramente indicativo, alcuni report di analisi prodotti nel 2022 dal Servizio Analisi Criminale, tra i quali l’elaborato «Storie di vita dal carcere» che offre uno spaccato del sistema penitenziario, da sempre inestimabile fonte informativa, che consente di cogliere segnali indicativi delle mutazioni di alcuni fenomeni criminali più evidenti nella realtà carceraria, il report sulle gang giovanili che costituisce il primo studio esplorativo sul fenomeno realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore-TRANSCRIME; Tra i temi approfonditi durante l’anno è stato menzionato anche quello dei reati corruttivi.
I dati presentati nella conferenza, pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno insieme ai report su diversi fenomeni criminali, evidenziano un Paese sostanzialmente sicuro ma, nonostante ciò, l’impegno del Dipartimento della pubblica Sicurezza e delle Forze di polizia rimane costantemente ai massimi livelli al fine di garantire ai cittadini livelli di sicurezza sempre maggiori e elevarne nella collettività la percezione.
Stefano Delfini
Dirigente Superiore della Polizia di Stato
Direttore del Servizio Analisi Criminale