
Sotto di due terzi riaspetto al mercato europeo – Cresciute le esportazioni all’estero – La politica energetica di Draghi in aiuto al Governo Meloni – Bollette meno care a novembre – Con il freddo nuovi rincari
Per la prima volta dopo mesi in cui il mercato del gas sembrava essere impazzito e c’era una corsa al rialzo, il suo prezzo è tornato al di sotto dei 100 euro, così come ha registrato l’indice Ttf alla Borsa di Amsterdam, che rappresenta il punto di riferimento per gli scambi in Europa. In Italia è andata addirittura meglio, infatti i valori al Psv (punto di scambio virtuale), che sono i riferimenti per il mercato italiano, sono scesi a una quota minima di 80 euro.
Quale spiegazione dare a quanto accaduto? Come in qualsiasi mercato libero, il crollo del prezzo del gas è legato al crollo della domanda e, di conseguenza, alla minore richiesta di energia elettrica. Principalmente sono due i fattori che hanno contribuito a tale situazione: il clima clemente che ha regalato in Italia ed in Europa giornate di sole e decisamente al di sopra della media stagionale, per cui non c’è stata necessità di accendere il riscaldamento; il secondo motivo è legato ai consumi di gas delle attività produttive, che a settembre hanno visto una flessione del 22% rispetto all’anno precedente. Le industrie come quelle della carta, del vetro, della ceramica e siderurgica, che hanno una maggiore necessità di energia, hanno preferito fermare la produzione (che comunque avrebbe registrato perdite) piuttosto che consumare gas pagato ben il doppio rispetto al 2021.
In Italia, poi, assistiamo ad una situazione ancora più paradossale: il prezzo del gas sul mercato italiano è al di sotto di quasi due terzi rispetto a quello europeo. In questo caso si parla di mercato “lungo”, cioè il nostro Paese ha a disposizione molto più gas rispetto al suo fabbisogno attuale e, addirittura, lo esporta verso altri Paesi. Ciò è dovuto principalmente agli stoccaggi, che nei mesi estivi, a causa del loro riempimento avevano contribuito all’impennata dei prezzi. In Italia sono pieni al 90% e, in caso di necessità, possono essere usati per regolamentare il mercato. Inoltre, il gas russo è stato rimpiazzato per due terzi dal gas algerino, da gas in arrivo via nave e da fornitori quali la Norvegia e l’Azerbaijan. Anche i consumatori italiani hanno contribuito all’abbassamento dei consumi rispetto ai mesi estivi con l’uso dei condizionatori.
Ciò comporterà bollette meno care a novembre, in cui i costi del gas saranno calcolati, secondo la legge 440 introdotta dal Governo Draghi, di mese in mese, sulla media dei prezzi precedenti al Psv e non più su base annuale, per cui ci si baserà sui consumi e non più sulle stime di consumo.
Il nuovo Governo intende portare avanti la linea sostenuta da Draghi e premerà in Europa per raggiungere un tetto al prezzo del gas e per ottenere un fondo comune europeo atto ad aiutare famiglie ed imprese.
Inoltre, ad inizio 2023 il Tft di Amsterdam, che stabilisce il prezzo del gas ma che è stato giudicato instabile, sarà sostituito da un nuovo indice europeo del Gas naturale liquefatto: il Gnl.
Ovviamente, tale favorevole situazione è momentanea, perché l’inverno è alle porte e con l’arrivo del freddo saliranno di nuovo i consumi e, di conseguenza, il prezzo del gas. Per ovviare a tale situazione, è stato approvato da Bruxelles un piano separato incentrato sul risparmio energetico obbligatorio durante le ore di punta. In Italia, il Governo Meloni punterà ad incrementare la produzione nazionale di energia attraverso l’autorizzazione a nuove estrazioni di gas e la creazione di fabbriche dedicate alla componentistica per le fonti rinnovabili, come i pannelli solari.
I prossimi mesi saranno essenziali per capire se le politiche europee sull’energia stanno funzionando.
Antonella Formisano