
“Da commissaria ad assessora opero con lo stesso amore, la stessa passione” – Il Regio avrà presto un autorevole Consiglio di indirizzo
Dottoressa Rosanna Purchia, buon anno. Torino l’ha accolta riconoscendo in Lei un’amministratrice pubblica e organizzatrice teatrale, di grande esperienza. Dalle visioni partenopee con De Simone; milanesi con Giorgio Strehler, Jack Lang, Luca Ronconi al Piccolo di Milano; da commissaria al San Carlo di Napoli e al Teatro Regio risanati, ad assessora alla Cultura del Comune di Torino. Non era mai accaduto. Una donna forte, polso fermo, certezze amministrative e culturali. Sono le sue prerogative?
Difficile rispondere a questa domanda. Io non amo parlare di me, e meno ancora esprimere giudizi o pareri su di me. Per me preferisco parli il lavoro onesto quotidiano che ognuno di noi ha il dovere di fare.
Da più funzioni statali ad una comunale. Riparte sempre dall’Universo Cultura…
Si l’universo Cultura mi accompagna dall’infanzia con la mia famiglia, poi gli amici d’infanzia nel quartiere di Bagnoli a Napoli dai fratelli Bennato a Roberto De Simone.
Ci si aspetta che Torino, città in ogni senso storica, con la nuova giunta venga proiettata in un agone internazionale, ma i problemi strutturali sono immani. L’economia e le finanze languono. Torino uscirà da questo letargo?
Deve !! Ha tutte le carte in regola non è la sola città internazionale in difficoltà. Ci vuole tempo, tenacia e non correre dietro gli annunci plateali. Bisogna guardare avanti con ottimismo arriveranno fondi dal PRNN mai arrivati prima. Bisogna spenderli bene e nei tempi dettati e Torino c’è la farà.
Ancor oggi la Cultura, in generale, fa riferimento alle distinzioni accademiche. Si obietta: Torino non ha bisogno di distinzioni ma di partecipazione, di un’idea di nuovo dialogo. C’è in tal senso, unità d’intenti nella Giunta? Si aprirà una nuova dialettica con l’opposizione?
Il Sindaco ha saputo mettere insieme donne e uomini – che pur incontrandosi, molti di noi per la prima volta alla presentazione della giunta – sono uniti dal senso civico, dal desiderio di unità e dalla parola NOI e non IO. Nonostante la mia breve esperienza in questo ruolo sento nei nostri consigli comunali desiderio di dialogo, la capacità di ascolto e questo imput ce lo dà il nostro Sindaco ogni giorno. Io sono fermamente convinta che le critiche per costruire sono molto utili. Le polemiche fanno perdere solo energie preziose all’opposizione e a chi governa. Ad oggi il clima che viviamo è di Responsabile costruzione.
Nella recente presentazione al Regio almeno la coesione assessorile è sembrata realistica. Una legislatura basta a ridare un nuovo volto a questa città?
All’epoca ero Commissario, ma la coesione era vera così come oggi continua ad essere vera con l’assessore Poggio della Regione e non solo. Anche quando, come è giusto che sia, non sempre la pensiamo allo stesso modo, ma un equilibrio lo abbiamo sempre trovato e sono certa che continuerà.
Da Napoli a Milano e Torino. Quale è stato il suo rapporto artistico con De Simone, Strehler, Jack Lang, Luca Ronconi? A chi di loro si è sentita più vicina?
A Giorgio Strehler.
Ritorniamo a Torino. E’ stata commissaria straordinaria per salvare il forte disavanzo del Regio. Ora, da assessora, dovrà finanziarne l’attività per farlo rivivere. Con quale disposizione d’animo?
Con la stessa disposizione d’animo con la quale affronterò, per tutelarle, tutte le straordinarie istituzioni culturali. Con amore e grande passione.
Il teatro in Italia, come la musica, la lirica, rappresenta i nostri sogni. Da cittadina del Sud, sinceramente, che differenza c’è tra un grande teatro del Sud, penso a Palermo, Napoli, Bari e del Nord? Si avvertono gli stessi intenti ideali e il pubblico ha lo stesso calore?
Assolutamente nessuna. Il Teatro ha un linguaggio universale che non conosce confini.
Da esperta donna di teatro, può dirci spassionatamente che ne pensa delle recenti produzioni teatrali trasmesse dalla Rai? Alludo al recentissimo Rigoletto.
Preferisco non rispondere. Posso dire in verità che vedo poco la televisione per il lavoro che ho sempre fatto. Ma credo nel servizio pubblico della RAI e ho grande fiducia nel nuovo Ad Carlo Fuortes. Non ha caso è un uomo di Teatro.
Regio senza vertice. Alcuni nomi, anche validi, pensiamo di saperli, ma Lei ce ne dica uno. Chi sarà il nuovo Sovrintendente?
Non spetta a me fare nomi. Rispetto i ruoli e presto il Regio avrà il suo autorevole consiglio di Indirizzo, manca solo la nomina della Regione, presieduto dal nostro Sindaco/Presidente e saprà scegliere al meglio per il futuro del Regio. Io posso solo dire che il Regio ha appena iniziato il suo percorso di risanamento e pensare che sia fuori pericolo non sarebbe né veritiero, né responsabile.
Gianni Maria Stornello