
L’intervento del nuovo segretario regionale: “Abbiamo bisogno del contributo di tutti, dobbiamo essere Uniti” – Il Piemonte 2024 alla riconquista della Regione puntando su Salute, Lavoro e valorizzando la Scuola – Il diritto dovere di cambiare e costruire il futuro degli italiani
Nessuno nel Partito Democratico può permettersi di ignorare che il passaggio che stiamo attraversando è molto stretto: servono coraggio e senso di responsabilità per ridefinire l’identità del partito e portare un forte rinnovamento, senza rinnegare o buttare via tutto il passato. Perché è vero che ci sono stati errori, ma anche tanti aspetti positivi: non si tratta di archiviare il PD ma di rinnovarlo profondamente.
A livello nazionale sostengo Stefano Bonaccini perché ritengo sia la persona più adatta in questo momento per tenere insieme la parte migliore della nostra storia con la necessaria apertura al nuovo di cui pure abbiamo tanto bisogno. Sostengo Stefano “da sinistra” insieme a tante e tanti compagni di viaggio portando in dote le idee che secondo noi servono a cambiare in meglio il Partito Democratico a partire dall’apertura ai territori e alla società e una migliore capacità di interpretare l’attuale momento storico. Ma questo rinnovamento passa anche dai comportamenti, dalla capacità di trasformare il congresso in un confronto di idee e di traiettorie politiche e non in uno scontro tra persone. Abbiamo bisogno del contributo di tutti. Penso in particolare alla lucida capacità di analisi di Gianni Cuperlo, allo sguardo sul mondo che ha Elly Schlein e che condivido.
Dal giorno dopo le primarie dovremo lavorare tutti insieme per provare a raddrizzare le tante cose che ancora non vanno fuori dal PD. Temi centrali per il futuro del Piemonte e del Paese. La priorità assoluta è quella della salute. La sanità rappresenta la cifra delle disuguaglianze nel nostro paese: le liste d’attesa interminabili costringono chi può a ricorrere al privato e chi non può a rinunciare alle cure; servono maggiori risorse pubbliche e una revisione del modello che ci ha portato fino a questo punto. Così come occorre affrontare la crisi ecologica per la quale servono soluzioni che non sono più rimandabili e che richiedono un impegno serio sulle istanze di giustizia sociale e ambientale. Dobbiamo dire basta al lavoro povero, basta sfruttamento, sì a un lavoro equamente retribuito. E’ anche giunto il momento di investire seriamente sulla scuola. Va messa al centro delle nostre politiche investendo sulla sicurezza e sulla qualità dell’offerta, a partire dalla valorizzazione della figura degli insegnanti.
Sono felice che la mia proposta a livello regionale abbia convinto le diverse mozioni che si stanno confrontando sul piano nazionale rispetto alla necessità di lavorare uniti in Piemonte. Tra pochi mesi entreremo nel vivo della campagna elettorale e il partito si fa trovare solido e unito per riconquistare la Regione. Sto incontrando segretari, coordinatori, militanti e iscritti in tutto il Piemonte. Ripartiamo da qui: dedicando ogni nostra energia a rafforzare il Partito Democratico sui territori, rendendolo un luogo attrattivo, un punto di riferimento per i cittadini e un interlocutore capace di dialogare con il terzo settore, i sindacati, le associazioni di categoria.
Dobbiamo farlo sapendo che il PD deve tornare a essere un partito che organizza le persone e non si limita solo a rappresentarle. Non solo, l’ascolto è uno dei valori che la mia esperienza nel mondo dell’associazionismo mi ha insegnato. Per questo è necessario impegnarci per tornare ad essere un partito capace di saper ascoltare i bisogni di tutti quei cittadini che in questi anni ci hanno votato, ma soprattutto di chi ha deciso di non farlo, per dare loro risposte concrete.
La sfida nella sfida è quella di superare la stanchezza della partecipazione senza la quale è la democrazia stessa che va in crisi come ci dicono i dati sempre più allarmanti sull’astensionismo.
Il Partito Democratico che ho in mente parte dalla consapevolezza che abbiamo il diritto e il dovere di cambiare le cose che non vanno e di provare a costruire un domani con maggiore benessere per tutti, a partire dai più fragili. Dobbiamo essere noi il motore di questo cambiamento e il futuro del Piemonte è nelle nostre mani.
Domenico Rossi