
Tre operai uccisi dalla gru altissima che crolla – Forse un cedimento della struttura di base – Il Sindaco Lo Russo sul luogo del disastro – La Cisl: “Totale carenze nei cantieri edili”
Altre tre morti annunciate nel mondo del lavoro. Non è più accettabile. Ogni giorno gru per le strade, a Torino, come nel resto d’Italia, montate per rifare le facciate dei palazzi antichi, lodevolissima iniziativa, uccidono e rischiano di uccidere altri lavoratori. Incuranza, forse strafottenza, incapacità di controllare impianti instabili estremamente pericolosi. Basta affacciarsi da qualunque balcone di Torino, per rendersene conto: cavi di acciaio che scorrono sui palazzi; quintali di materiali che penzolano nel vuoto. E sotto? Persone che passeggiano, macchine che passano, senza che si transenni, si blocchino le strade. Una incoscienza assurda. Morti ogni giorni nelle fabbriche, nelle aziende agricole, sui posti di lavoro. Nessuno intende speculare sulle tragedie, ma ormai è insopportabile assistere alla leggerezza con cui si lavora nei cantieri.
In via Genova 107, sabato 18 dicembre alle 10 del mattino, tre lavoratori sono state falciate da gru instabili. Questo è inoppugnabile. Sono crollate. Lo sappiamo tutti. Perché?
Alla magistratura il compito di stabilire le responsabilità, ma anche le imprese, i sindacati, le istituzioni, devono fare tutto quanto è possibile per fermare questo rito tragico, segno tangibile di mancanza di civiltà.
Armando Caruso