editorialeINDUSTRIA

Torino torni al centro dell’Europa

By 21/09/2021Settembre 30th, 2021No Comments

Torino torni ad essere una delle grandi capitali d’Europa. Come lo è stata nei secoli dell’Illuminismo e del Romanticismo e fino ai primi anni del Novecento. Una città al Centro dell’Europa, che amava le scienze, la letteratura, la pittura, la ricerca scientifica, la medicina, il melodramma, l’agricoltura, il turismo. E poi? Poi l’industria. In una parola, la Cultura. Una città che dava del Tu a Vienna, Berlino, Londra, Parigi, Madrid, Budapest, Mosca, San Pietroburgo e guardava con rispetto e speranza al Nuovo Mondo, senza esserne soggiogata.
Torino prima Capitale d’Italia. Torino capitale dell’industria automobilistica.
Torino, cuore pulsante dell’auto, diffidente verso gli immigrati del Sud, di cui aveva forte bisogno in fabbrica, dimentica che gli italiani d’ogni regione continuavano a cercare fortuna negli Stati Uniti. Gli Anni di Piombo, le BR. Una storia tragica ancora recente, che conosciamo. Poi, l’assalto dei colossi economici mondiali.
Un periodo storico sconvolto da parossismi economici e sociali provocati da una devastante, scellerata globalizzazione che ha ancor più arricchito i Paesi ricchi e ridotto a miseria nera le Nazioni più povere.
Non avremmo mai pensato che questi ultimi tre anni, dal 2019 al 2021, la pandemia sbucata dal mistero, sconvolgesse ancora una volta il mondo, l’Italia, la nostra Torino.
Oggi è assolutamente necessario fare un passo indietro, guardare alla storia, al passato, fermarsi, riflettere. Dobbiamo farlo tutti: cittadini e responsabili della Cosa pubblica. Ad ogni livello: in Parlamento, nel Governo centrale, nelle Regioni, nei Comuni, per trovare il dialogo vero, serio, consapevole, indispensabile alla ricostruzione di ciò che è stato stoltamente distrutto. Bisogna correre ai ripari, pensare alla rieducazione sociale, alla Scuola, all’Università, alla ricerca scientifica non soltanto quella lodevolissima in campo spaziale, ma alla più alta delle formazioni: il reinserimento nella nostra società dei principi etici e morali di cui l’Italia era fiera espressione.
Bisogna ritrovare il rispetto, quello spirito di gruppo che nel giugno scorso ha riacceso di azzurro il cielo dell’Italia, senza contrapposizioni ideologiche, ma rafforzando gli ideali, affinché tutte le forze politiche ed economiche possano pensare a ciò che vuol dire Bene comune, in cui la giustizia sia severa e rieducativa. Giusta. E si arrivi a giudizio in tempi ragionevolmente brevi.
Non si tratta di buoni auspici, che sembrerebbero rasentare la demagogia più conclamata e sciocca. No. Si deve voltar pagina, per non scivolare nel baratro, si riprenda il volo. Ma è difficile. L’entusiasmo non basta. Ci vuole coraggio.
Torino deve ritrovare la via maestra anche in senso urbanistico. Deve essere curata con amore e diligenza professionale; la macchina amministrativa deve girare a pieno ritmo e in tempi leciti, la cultura deve portare in alto il nome della città. Non sono più ammesse distrazioni, dimenticanze. Bisogna tutelare gli anziani, come qualsiasi altro essere umano, di qualsivoglia provenienza etnica e religiosa. I bimbi di genitori stranieri che nascono in Italia devono ricevere, la cittadinanza italiana. Subito. Come avviene negli Stati Uniti, Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio e Olanda, sia pur con le debite differenze. Il che non è soltanto un valore cristiano. E’ segno tangibile di civiltà, che i sapiens, ormai da tempo, avrebbero dovuto far propria. Così per questo Pianeta meraviglioso. Dev’essere curato con amore… animalesco.

Armando Caruso

Leave a Reply