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VIOLENZA DI GRUPPO, SFIDA ALLA VITA E’ UNA PIAGA CHE ANNIENTA I GIOVANI

By 23/10/2023Ottobre 24th, 2023No Comments

Crescente la preoccupazione della popolazione in tutte le città – Focus del Dipartimento della Pubblica sicurezza sul “caso Palermo” e “caso Caivano” – La necessità di fermare questa crudele escalation ormai è visibile a tutti – Fortunatamente cresce anche la voglia di rivolgersi alle Forze dell’Ordine

I recenti episodi di violenza sessuale, tristemente conosciuti sui media come “il caso
Palermo”e “il caso Caivano”, hanno suscitato una diffusa ondata di preoccupazione, per le possibili gravi conseguenze derivanti da tale forma di violenza, in considerazione della giovanissima età delle vittime, che rischiano di portare per sempre nella loro anima orribili, invisibili cicatrici.
L’opinione pubblica ha sottolineato che la radice del problema ha origini culturali,
invocando la necessità di interrompere il “ciclo della violenza” con interventi educativi da parte delle istituzioni scolastiche, ponendo, altresì, un accento particolare al delicato rapporto genitori-figli, essenziale e di primaria importanza per lo sviluppo nel minore di quelle capacità empatiche che portano a sviluppare forme di rispetto dell’altro, quale individuo portatore di bisogni e sentimenti.
In tale prospettiva, il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, nell’ambito del monitoraggio sulla violenza di genere, ha ritenuto opportuno realizzare sul tema uno specifico Report di approfondimento,
con un particolare focus sulla violenza sessuale di gruppo.
L’attività di analisi è stata condotta in riferimento all’ampio periodo compreso tra il 2013 e il mese di luglio 2023, avendo riguardo sia ai delitti commessi che alle vittime
di reato. In particolare, l’analisi è stata effettuata sulla base dei soli elementi informativi della Banca Dati Interforze in uso alle Forze di polizia. L’elaborazione, basata sul patrimonio informativo delle Forze di polizia, non consente di poter valutare il cosiddetto “numero oscuro”, costituito da tutti quei casi che non vengono denunciati all’Autorità.
L’estrapolazione dei dati evidenzia che il fenomeno registra un trend di crescita
sostanzialmente costante. In particolare, con riferimento alla violenza sessuale declinata in tutte le sue forme, tra gli estremi del decennio si rileva un incremento del 40% dei reati commessi. Le vittime sono donne in nove casi su dieci, e minorenni in circa un terzo dei casi mentre, per quanto attiene ai presunti autori noti, la fascia d’età più rappresentata è quella degli adulti (oltre 25 anni), in circa otto casi su dieci.
Il focus sulla violenza sessuale di gruppo 1 evidenzia, inoltre, come per il medesimo periodo ultradecennale, circa un terzo delle vittime sono minorenni, mentre nel 2022, ampliando la fascia d’età in modo da comprendere le giovani donne fino a 24 anni, la relativa percentuale delle vittime supera il 60%. Per quanto attiene ai presunti autori noti, le segnalazioni evidenziano una significativa presenza di minori tra gli autori nei casi in cui vi sia una vittima minorenne. In particolare, nel 2022 e nel periodo parziale 2023, per le vittime minorenni oltre due terzi degli
autori ha un’età compresa tra 14 e 17 anni.
A fronte di tale contesto resta ferma la necessità di riservare al particolare fenomeno delle violenze sessuali la massima attenzione, non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche nell’attività di supporto alle vittime e nella predisposizione di campagne informative mirate a rimuovere quelle incrostazioni socio-culturali che, in qualche modo, favoriscono il fenomeno, anche banalizzandone i contenuti e sminuendone la gravità.
Nonostante il trend in apparenza negativo, l’aumento dei delitti di specie evidenziato dall’analisi potrebbe essere, almeno in parte, frutto di una maggiore propensione a rivolgersi alle Forze di polizia e all’Autorità Giudiziaria: negli ultimi anni, infatti, si è registrato una crescita degli indicatori, sia per quanto concerne i reati commessi, che per la relativa azione di contrasto. La
fiducia riposta nell’operato delle Forze di polizia, quotidianamente impegnate nel contrasto di ogni forma di violenza, unita ad una maggiore consapevolezza, individuale e sociale, del disvalore e della gravità di talune condotte hanno permesso l’emersione di parte del cd.“ numero oscuro”, costituito dai casi non denunciati alle Autorità.
La sfida delle Forze di polizia è quella di sviluppare sempre più, in ogni ambito della società civile, insieme a tutti gli altri attori impegnati in tale missione, la capacità di captare tempestivamente ogni segnale di disagio delle vittime e di “fare squadra” per affrontare in modo rapido ed efficace eventuali situazioni critiche.
Ciò, in particolare, in settori chiave quali quelli della famiglia, della scuola, dell’assistenza sociale, della sanità. Le Forze di polizia sono in prima linea in questa missione.
Stefano Delfini
Dirigente Superiore della Polizia di Stato
Direttore del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza